Escursioni organizzate
L’ora delle grandi scelte in Europa: Barocco e Controriforma in Savoia (XVI-XVIII secolo)
Inanellando la serie di stupende chiese, cappelle ed edicole votive che si sgranano a mezza costa lungo la Val Montjoie (Alta Savoia, 90 km circa da Aosta), accuratamente restaurate, ci immergeremo nel gran conflitto “globale” (guerriglia, repressione, opposizione spirituale, contrapposizione ideologica, contesa economica… ma quasi mai guerra dichiarata) che infiammò le nostre terre alpine per oltre due secoli, da inizio Cinquecento a fine Settecento. Da un lato i Riformati, organizzati in comunità o “repubbliche” borghesi, floride, austere e moraliste; dall’altro i Cattolici, schierati a difesa delle monarchie teocratiche e del riordino dottrinale tridentino, con lo stile barocco in funzione catechistica. Tutto ciò nel territorio savoiardo che, a differenza della sfortunata Valle d’Aosta, interagiva attivamente con l’esterno, e non solo con il vicino mondo calvinista, ma soprattutto con le lontane terre germaniche. Tramite questi contatti, la Savoia beneficiava di una presa diretta sulla grande Storia europea, partecipando ad avvenimenti epocali come l’assedio di Vienna da parte dei Turchi (1693) di cui vedremo un prezioso dipinto. Il modernissimo e scintillante Musée d’Art Sacré à Saint-Nicolas-de Véroce (entrata 2 euro per i gruppi) evoca con chiarezza e con allegra esuberanza i fasti di questo periodo memorabile.
Data: domenica 15 giugno 2014, intera giornata, mezzi propri, picnic.
Caratteristiche: passeggiata a piedi di dislivello contenuto (200 m) su stradine e sentieri di montagna, quota massima 1250 m.
Organizzazione: CAI sezioni di Châtillon e di Aosta (www.caichatillon.it). Preiscrizione obbligatoria entro mercoledì 11 giugno 2014. Minimo 12, massimo 35 partecipanti.
Nota del 16 giugno 2014
La gita si è svolta regolarmente, con piena soddisfazione dei 15 partecipanti. La giornata è stata soleggiata fin verso le 15, poi le nuvole hanno avuto la meglio (pioggia durante il viaggio di ritorno in macchina). La guida Caroline Duperthuy ci ha accompagnato per tutto il giorno soddisfacendo con grazia e competenza tutte le nostre curiosità. Il territorio attraversato si è inaspettatamente rivelato anch’esso assai degno di attenzione, dal paesaggio sul Bianco alle antiche cascine ricche di interessanti dettagli storici ed etnografici.
Nei luoghi della grande Storia: i Trinceramenti del Principe Tommaso. L’incantesimo degli inghiottitoi.
A seguire visita della nuova sede operativa del Museo Regionale di Scienze Naturali (La Salle-Morgex).
L’escursione ritraccerà la gran parte dell’itinerario descritto nel relativo articolo di questo blog, fino alla caserma seicentesca e ritorno.
Data: 21 giugno 2014, con ritrovo ad Aosta (Foro Boario) alle ore 7.30; mezzi propri, picnic.
Caratteristiche: passeggiata a piedi di dislivello contenuto (200 m) su sentiero e prati.
Organizzazione: Société de la Flore Valdôtaine (www.sfv.it).
Nota del 22 giugno 2014
L’escursione si è svolta con 22 partecipanti in una giornata di tempo splendido. La fioritura dell’appartata conca di Petosan era strepitosa, con distese di orchidee (Dactylorhiza maculata, Gymnadaenia conopsea) e semplici fiori di prato umido o asciutto a far da contorno alle Grandes Jorasses. La grande caserma del 1694 è stata per tutti una sorpresa, come pure la distesa di inghiottitoi nascosti nel bosco. La storia in quattro tappe dei Trinceramenti è stata ascoltata con interesse. La direttrice ci ha poi fatto visitare i laboratori del Museo Regionale di Scienze Naturali, che tra l’altro annoverano l’unica macchina per il sequenziamento del DNA presente in Valle.
Giro del Corno del Camoscio. La geodiversità fatta montagna.
Sulla cresta fra Valle di Gressoney e Valsesia, nel tratto ai piedi del Monte Rosa accessibile in funivia, si concentrano in poche centinaia di metri le alternanze di grandi falde rocciose alpine con evidenti contrasti di forme e colori. La loro osservazione ed il loro riordino ideale nel modello ci permetterà di vederci più chiaro nella creazione della catena alpina. L’ottocentesco Istituto Angelo Mosso a quasi 3000 metri, che potremo probabilmente visitare con il professor Giorgio V. Dal Piaz, testimonia dell’interesse scientifico secolare per la geodiversità di questa plaga alpina.
Data: 23 agosto 2014, con ritrovo ad Aosta (Foro Boario ore 7.00) e a Gressoney La Trinité (ore 9.00 partenza funivie); mezzi propri, telecabina A/R fino al Passo dei Salati, picnic.
Caratteristiche: passeggiata a piedi di dislivello contenuto (200 m) su sentiero e pietraia.
Organizzazione: Société de la Flore Valdôtaine (www.sfv.it).
Nota del 24 agosto 2014
L’escursione si è svolta regolarmente con 14 partecipanti. Il tempo era freddino e le nubi ben presenti sul massiccio e verso la Valsesia, mentre verso la Valle d’Aosta spuntava qualche raggio di sole. Il professor Dal Piaz in “gran forma” scientifica ha brillantemente illustrato sia le grandi strutture che i curiosi dettagli, quelli che sovente illuminano la mente e fanno ricordare i grandi concetti. Sulla cima del Corno del Camoscio una splendida fioritura di Eritrichium nanum adornava i vari affioramenti di rocce basiche. Il ristorante presso l’arrivo della funivia ci ha poi accolti per il picnic onde non infreddolirci troppo fuori.
Conferenze
Un’epopea valdostana lunga 15 chilometri: il Ru Marseiller, quando in Valle regnavano iniziativa e solidarietà.
La costruzione dei canali d’irrigazione (Ru nella parlata locale) suscita tuttora vivaci interrogativi fra gli storici. In primo luogo sui tempi della loro realizzazione: la necessità di irrigare si presenta all’improvviso nel XIV secolo, e alla fine del XV quasi tutti i ru erano stati realizzati; dopo, solo si effettuano lavori di manutenzione o integrazione. In secondo luogo, sulla loro funzione: a che cosa servivano, che cosa cambia nella produzione agro-zootecnica con il loro avvento. In terzo luogo, sulla gestione del territorio: come s’inserisce la regimazione delle acque nella generale economia delle comunità, con la redistribuzione spaziale e temporale del lavoro. Vedere a questo proposito l’articolo sui Ru su questo stesso blog.
In questo contesto, il Ru Marseiller fa figura di esempio ideale: la documentazione è relativamente abbondante, le testimonianze archeologiche ed artistiche sono di ottimo livello, il tracciato è perfettamente integro, lungo e ricco di agganci storici, naturalistici, etnografici. Percorrerlo per intero e fissarne i momenti più pittoreschi, gli elementi più facilmente collegabili alla Storia ed alla civiltà tradizionale, è stato un piacere che vien voglia di condividere con chi sa apprezzare.
Genere: chiacchierata con proiezione
Luogo: Biblioteca regionale di Aosta, venerdì 9 maggio 2014, ore 17.30
Organizzazione congiunta Société de la Flore Valdôtaine e Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, Sezione Valle d’Aosta.
Relatore: Francesco Prinetti
Nota del 10 maggio 2014
La conferenza ha avuto un pubblico di circa 50 persone, tra cui alcuni esperti e materialmente coinvolti nella gestione del canale. Molta la voglia di (ri)percorrere qualche tronco del Ru nelle stagioni più fresche. Se qualche associazione o comunità è interessata, la conferenza può essere riproposta in altri contesti.
Complimenti per il sito: nitido, chiaro, accattivante.
Non capisco solo perché quest’ultima parte sia in inglese.
Buon lavoro
Anna