(***)Paolo Castello e Giancarlo Cesti – Miniere della Val d’Ayas. GAL Leader Valle d’Aosta, PIT Les Familles et l’Accueil, Comunità Montana dell’Evançon ecc., 108 p. grande formato, s.i.p.
Tutto quello che avreste voluto sapere sull’oro di Challand, e che non avete mai osato chiedere. Un libro serio e pratico, senza tanti paroloni ma rigorosamente scientifico, che si equilibra bene fra dati tecnici e ricerca storico-antropologica dello sfruttamento minerario in zona. Si articola nei vari gruppi di mineralizzazioni locali con storia, minerali presenti, lavori effettuati, produzione. Piacevole la presentazione e pertinenti gli schemi, i disegni, le foto, le riproduzioni. Un prezioso glossario dei termini di miniera e una buona bibliografia chiudono il volume.
(*)Pietro Giglio e Oriana Pecchio (a cura di) – Enciclopedia della Valle d’Aosta. Zanichelli, Bologna 2005, 408 p.
La parte che interessa gli appassionati di pietre si cela nel capitolo “Formazione del paesaggio” (***) da pag. 82 a pag. 108 oltre che nel lemma “Geologia” a pag. 241. Vi passano in rassegna i principali elementi del rilievo valdostano che vengono messi in relazione con i sei principali agenti modellatori del paesaggio, sia naturale che antropizzato. Viene messo nel giusto rilievo il ruolo della struttura interna e delle forze geodinamiche nella catena alpina, sovente trascurato perché “difficile”: con fotografie ben scelte e qualche schema il discorso sembra filare relativamente liscio. Certo, resta il disappunto che la scuola in Italia non fornisca le basi per conoscere almeno sommariamente il nostro pianeta: quanti italiani sanno cos’è una faglia o hanno l’idea di quant’è lungo un milione di anni? Basterà qualche trasmissione fortunata a dare gli strumenti per capire la geologia quotidiana? I lettori di cose geologiche sono per forza più svegli degli altri…