Ci sono alcune comunità un po’ speciali in Valle d’Aosta, che contraddicono lo storico stereotipo della vita contadina tutta uguale tutta povera e tutta indifferente al mondo esterno. Ci sono borghi come Chambave, che nel XV secolo faceva a meno di coltivare la terra e viveva di accoglienza al transito commerciale. C’è appunto Viéring (Champdepraz), comunità sempre aperta ad esperienze nuove come la Riforma protestante dopo l’editto liberatorio del 1848.
Anche la struttura urbanistica tra Viéring e Fabbrica evidenzia una inconsueta varietà, tra industrializzazione e residenze riccamente dotate di parchi e giardini. Da tutto ciò nasce un ambiente socio-culturale brillante che meriterebbe maggiore attenzione.
L’industrializzazione della Bassa valle valdostana ci interessa particolarmente per i nostri itinerari a sfondo storico. La concentrazione qui di attività industriali è assai precoce (inizio secolo XVIII) per motivi vari, tra cui, in certi periodi, la convenienza fiscale o la politica territoriale dei signori locali. Ma il maggior movimento di manodopera, e quindi di popolazione, lo riscontriamo nel XIX secolo e fino oltre la prima guerra mondiale. Non si tratta però di soli arrivi (da Piemonte e Veneto essenzialmente) di lavoratori non qualificati che si offrono alle fabbriche locali ed alle miniere: prosegue infatti l’emigrazione locale che dissangua anche il resto delle Alpi Occidentali.
Questo fenomeno di chassé-croisé demografico è del massimo interesse per la ricerca storico-antropologica ed economica delle Alpi, perché rivela le carenze di imprenditorialità in certa parte del mondo alpino.
In questo quadro si inserisce appunto lo sfruttamento minerario sul sito di Hérin, attivo dall’inizio del XVIII secolo per l’estrazione del rame dalla calcopirite, poi dal XIX secolo per la produzione di fertilizzanti all’acido solforico derivati dallo zolfo della pirite.
La miniera di Hérin si apre nel Comune di Champdepraz a partire dalla quota di 1600 m. Qui, dagli inizi del Novecento si trovavano la teleferica, l’officina, alcuni uffici e il dormitorio, necessario quest’ultimo per l’isolamento in altitudine della miniera che rendeva difficile il pendolarismo giornaliero. Ai suoi piedi si stende il villaggio omonimo le cui caratteristiche architettoniche tradiscono una forte presenza di famiglie non agricole.
Mediamente nei primi decenni del XX secolo alla miniera di Hérin risulta registrato un centinaio di dipendenti. L’attività, già ridotta dal 1944 per un incidente alla teleferica, venne chiusa tra il 1956 ed il 1967.
E veniamo al nostro sentiero della Scaletta, chiamato Strada Vicinale Gouaz-Viéring nel Piano regolatore di Montjovet. Esso affronta i roccioni del versante a monte di Viéring con un solido lavoro di tracciamento e sistemazione mediante scalini e passaggi protetti. Dal tenore di queste opere e dalle testimonianze orali di alcuni vecchi minatori (Fernando Camos ⴕ in particolare) possiamo affermare che il ripido sentiero era stato tracciato dai minatori stessi e che serviva loro da raccordo e scorciatoia per raggiungere il posto di lavoro. Erano infatti numerosi i lavoratori di miniera che abitavano il fondovalle e che settimanalmente affrontavano la lunga salita per iniziare le loro dieci ore di lavoro giornaliero.
Il sentiero della Scaletta a Viéring parte alla fine della strada sterrata sulla sinistra del torrente Lo Riaz (o Pialong) alla quota di quasi 400 metri e “termina” alla cappellina a poco più di 650 metri. La Strada Vicinale invece prosegue e termina a Gouaz a 730 metri dopo la lunga traversata dell’ameno ed inconsueto ripiano a mezza costa, in lieve salita.
Da Gouaz a Traversières la viabilità tradizionale è stata cancellata dalla pista carrozzabile, che ha permesso però la magnifica rinascita, a quasi 1000 metri, di quel villaggio sperduto. La pista carrozzabile porta ai lavori di captazione dal torrente Pialong che più in alto riceve l’acqua del Ru Chevrère et Montjovet, di cui si possono vedere ancora alcune serie di archetti nel tratto abbandonato, a nord oltre il torrente.
Dalla zona della presa d’acqua, se si vuole salire alla miniera bisogna seguire per un tratto il torrente senza sentiero, poi piegare a sinistra avendo come riferimento il ben visibile poggio di Pianfey (1250 m). Un bel sentiero porta infine al gran villaggio di Cugnon (1300 m) da cui, con sentiero o strada sterrata, si sale ad Hérin (1480 m) e quindi alla miniera (1610 m).