Il 19 novembre 2005 alla Grand’Place di Pollein (dove, ricordiamolo, è allestito il Giardino delle Rocce valdostane) s’è tenuto un seminario sui rapporti fra Geologia e Turismo, tema che ormai si impone all’attenzione di amministratori ed operatori turistici. Organizzato dal Museo Regionale di Scienze Naturali nell’ambito di un progetto europeo, prevedeva una mattinata di relazioni ed un pomeriggio sul terreno in Aosta e dintorni. Data l’obbligatorietà di partecipazione per le Guide della Natura, lo riempimento della platea era assicurato. I contributi scientifici sono venuti per lo più dal Piemonte (Provincia di Torino: I geositi nel paesaggio delle Valli olimpiche e nel Canavese; Università di Torino: Nuove tecniche di rappresentazione visiva del paesaggio alpino; Proposta di un’iniziativa sul Miage; Associazione Meridiani: Animo geologico e prospettive turistiche), ma anche dall’Università di Modena (Il patrimonio geomorfologico come risorsa per un turismo sostenibile), mentre una brillante relazione di Mikaela Bois ha illustrato i geositi valdostani individuati dalla loro équipe. Peccato che per la Valle d’Aosta il discorso sia finito lì, perché sul nostro territorio vi sono interessanti offerte di didattica e divulgazione della geologia, anche strutturale, che avrebbero meritato di essere comunicate e confrontate con le altre. Torneremo comunque in un prossimo mese sull’argomento dei geositi valdostani.