La parola in francoprovenzale sembrerebbe equivalere a “menhir”, ma designa invece tutt’altra cosa. In effetti il termine “peredrette” è al plurale, perché in Valle d’Aosta non si trova mai una singola pietra eretta e confitta nel terreno, salvo qualche modesto segnale di confine. Le peredrette per antonomasia sono quelle in Comune di Donnas, presso il confine con Bard, alla quota 640 m e alle coordinate UTM 402.925 – 5.051.170. La pietra proviene dalla roccia locale, un micascisto ricco in quarzo con minerali eclogitici talora visibili, essenzialmente onfacite, granato, rutilo e glaucofane, per lo più ricoperto da una patina nerastra.
Nelle vallette rocciose dei dintorni affiorano verticalmente grosse lenti basiche verdastre.
Si designano come Peredrette alcuni blocchi squadrati allungati o cuspidati, con l’asse maggiore posizionato verticalmente, inseriti entro muretti a secco a doppio paramento. Sarà per la insolita conformazione dei luoghi, con conchette cieche e pareti bucherellate da tafoni, o sarà per la posizione anomala del robusto muretto, in cima ad un dosso roccioso, fatto sta che questo semplice artefatto in pietra sorprende chi se lo trova davanti, evocando altari arcaici e visitatori alieni.
Con minor fondatezza vengono qui chiamate peredrette anche altre tipologie di pietre confitte, in particolare quelle che in Provenza vengono dette dentelles e nei Monti Lessini laste. Si tratta di lastre grezze di roccia infisse verticalmente nel terreno una di seguito all’altra, a formare recinzioni, separazioni, protezioni. La cosa ha una logica intuitiva: la serie di lastroni fissati verticalmente nel terreno può rappresentare una alternativa sbrigativa alla costruzione di un muretto a secco. In realtà qualche dubbio rimane, perché nella nostra regione sovente la fila delle lastre non corrisponde ad alcun lineamento territoriale, né al tracciato di un sentiero, né al limite di una proprietà o simili.
Allineamenti di lastroni si trovano con una certa frequenza nella Valle del Lys, ma anche lungo il celebre sentiero dell’Alleigne di Champorcher (minacciato dal solito cantiere di pista poderale), fino alla media Valle; in alta Valle d’Aosta non mi risultano tali manufatti, forse per la natura meno adatta della roccia.