{"id":1040,"date":"2011-07-13T08:59:20","date_gmt":"2011-07-13T06:59:20","guid":{"rendered":"https:\/\/www.andarpersassi.it\/?p=1040"},"modified":"2021-01-27T15:35:03","modified_gmt":"2021-01-27T14:35:03","slug":"laghi-alpini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/andarpersassi.it\/laghi-alpini\/#content","title":{"rendered":"Laghi alpini, questi sconosciuti"},"content":{"rendered":"

La montagna \u00e8 piena di oggetti misteriosi. Non dei mostri o degli spiriti selvaggi che popolavano le leggende o le stampe dei viaggiatori romantici del primo ottocento: quelli, poverini, sono sepolti sotto tonnellate di cemento e annientati da chilometri di strade interpoderali. Oggetti misteriosi per\u00f2 resistono in natura, anche di grandi dimensioni. Misteriosi soprattutto perch\u00e9 le teorie via via elaborate per spiegarne la presenza si dimostrano false o incomplete. Vediamo qualche esempio.<\/p>\n

I laghi alpini:<\/strong> se prendete una guida o un manuale di geografia dell\u2019inizio del secolo passato, qualsiasi lago alpino era un lago \u201cglaciale\u201d, contenuto, si spiegava, entro cordoni morenici laterali o frontali, oppure dovuto a \u201csovraescavazione glaciale\u201d. Poi hanno fatto la loro apparizione alcuni laghi \u201cdi sbarramento\u201d, dovuti all’accumulo in fondovalle di una massa franata dai versanti. In realt\u00e0 i laghi “maturi” (a quote non troppo elevate e di dimensioni apprezzabili) contenuti entro strutture puramente glaciali in tutta la Valle d’Aosta si contano forse sulle dita di due mani. I laghi alpini sono divenuti oggetti misteriosi perch\u00e9 la struttura ed il funzionamento delle faglie che li controllano non sono ancora abbastanza studiati, e la circolazione dell\u2019acqua nella rete delle faglie sfugge per ora ad una modellizzazione attendibile. Le faglie, che controllano non solo i laghi ma praticamente tutto il territorio alpino, sono fratture nella massa rocciosa lungo le quali avvengono i (generalmente) lenti movimenti che adattano la superficie terrestre alle trasformazioni che si svolgono all\u2019interno del nostro pianeta.<\/p>\n

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1. In Comune di Brusson, il Lago della Battaglia a Palasinaz.<\/p><\/div>\n

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2. Esso si imposta su un accidente di direzione est-ovest parallelo alla grande faglia Aosta-Ranzola che controlla la media Valle d\u2019Aosta.<\/p><\/div>\n

Come si crea un lago su una faglia?<\/strong>
\nLe faglie che formano i laghi sono accidenti che distaccano due parti della massa rocciosa, con o senza abbassamento di un settore rispetto all\u2019altro (rigetto)<\/em>, e le allontanano fra loro, sia in direzione parallela alla faglia (faglie trascorrenti)<\/em>, sia in direzione perpendicolare (faglie distensive)<\/em>. In genere entrambe le componenti sono presenti nel movimento della faglia. Gi\u00e0 in questo modo si tende a formare un vuoto, soprattutto sul settore eventualmente abbassato, riempibile con l\u2019acqua circolante nella montagna. Ma l\u2019apporto maggiore alla formazione del lago viene dall\u2019indebolimento meccanico della massa rocciosa ai due bordi della faglia: la roccia si sbriciola nel movimento di frizione, viene aiutata a staccarsi dall\u2019azione del gelo, e viene asportata a blocchi o in polvere dagli agenti di trasporto erosivo, sovente rappresentati dall\u2019antico sistema dei ghiacciai quaternari. Gli stessi ghiacciai riempiono il vuoto, salvo venir sostituiti, in periodi interglaciali come quello attuale, dai torrenti o dall\u2019acqua che circola pi\u00f9 in profondit\u00e0 nella faglia stessa. In quest\u2019ultimo caso il lago pu\u00f2 non avere immissario ed essere alimentato da sorgenti sommerse. A volte non ha neppure emissario: in questo caso il lago \u00e8 una semplice camera di espansione della rete idrica sotterranea controllata dalle faglie e dai contatti fra rocce a diversa impermeabilit\u00e0.<\/p>\n

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3. Il Gran Lago del Dragone. La foto \u00e8 presa dal Colle di Vaufr\u00e8de.<\/p><\/div>\n

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4. Esso si imposta, come il Lago Piccolo vicino e come il Lago Livournea, sulla faglia Valcournera-Vaufr\u00e8de responsabile, fra l\u2019altro, della gran frana di Chamen in Valpelline, caduta nel 1952.<\/p><\/div>\n

In Valle d\u2019Aosta non mancano begli esempi di laghi impostati su faglie<\/strong>, riconoscibili anche da chi non \u00e8 esperto. Riproduciamo tre foto di laghi ben conosciuti in cui vengono evidenziate le strutture: il Lago della Battaglia a Palasinaz, il Gran Lago del Dragone in Valtournenche e il Lago del Ghiacciaio ai piedi del Ruitor a La Thuile.<\/p>\n

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5. Lago del Ghiacciaio sotto il Rifugio Deffeyes (La Thuile)<\/p><\/div>\n

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6. Spettacolari sono, su entrambi i versanti del massiccio del Ruitor, i livelli strutturali che percorrono pi\u00f9 o meno orizzontalmente il pendio, costringendo i torrenti a turbinose cascate per saltare da un solco all\u2019altro. Tali strutture sembrano risalire al periodo (circa 30 milioni di anni fa) del rovesciamento verso sud-est di tutta la falda del Ruitor.<\/p><\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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