Falde alpine: le Brecce di Tarantasia (T\u00eate de la Tronche, Col Sapin)<\/p><\/div>\n
<\/a>Uno degli ingressi alla storica miniera detta Trou des Romains (solfuri di piombo e argento)<\/p><\/div><\/td>\n
\nSoste geologiche consigliate lungo il percorso<\/h3>\n\n- Poco sotto il Rifugio Bertone compaiono, in affioramento e in detrito, i graniti porfirici della Saxe, parenti stretti del granito del Monte Bianco. In effetti il gran costone che forma i Monti della Saxe rappresenta una scaglia di basamento elvetico, appartenente quindi, con le sue coperture (calcari ed argilloscisti) ben esposte pi\u00f9 in alto, alla placca europea. Il contatto tettonico del basamento cristallino con le coperture giurassiche appare nel suo insieme anche sul versante di fronte (SW), in corrispondenza del Mont Ch\u00e9tif: in effetti la Dora taglia delle strutture continue, che si congiungono idealmente ai due lati della valle. Argilloscisti e calcari affiorano, come la scaglia cristallina, perfettamente verticalizzati ed orientati secondo la direzione prevalente delle strutture in questa regione alpina (NE-SW).<\/li>\n
- La grande traversata in piano sulla dorsale erbosa permette di passare in rassegna, aldil\u00e0 della Val Ferret (calcescisti), il massiccio cristallino del Monte Bianco con la sua struttura interna a ventaglio, che isola verticalmente torri e guglie, e con la sua dinamica glaciale in forte regresso. Siamo qui di fronte al nucleo granitico del massiccio, dalla morfologia particolarmente frastagliata, mentre verso sinistra la cupola sommitale ben innevata (4807 m) esprime, nelle sue forme grevi e continue, la natura scistosa del guscio incassante.<\/li>\n
- La sorprendente morfologia a solco lungo la base del massiccio del Monte Bianco (valli Ferret-V\u00e9ny) sottolinea la coerenza interna del plutone cristallino e la sua dinamica di indentazione verso le falde alpine (unit\u00e0 pennidiche stese a SE del massiccio, ad iniziare dal versante sinistro della Val Sapin). Difficile trovare un posto migliore, sulle Alpi, per verificare nel paesaggio il movimento di convergenza litosferica alla base dell\u2019orogenesi: il massiccio cristallino, sul bordo della placca europea, s\u2019impenna all\u2019incontro con le falde alpine, mentre di fronte al massiccio incombente le prime falde alpine si deformano in conseguenza. In mezzo, gi\u00f9 nel solco della Val Sapin, sprofonda la placca europea in uno sfavillio di brandelli tettonici bianchi (gessi del Trias) e neri (scisti del Carbonifero).<\/li>\n
- Il solco della Val Ferret in questo tratto inferiore separa il massiccio del Monte Bianco dalla sua scaglia cristallina dei Monts de la Saxe, mentre la linea strutturale del Fronte Pennidico passa alla testata della Val Sapin fra la Testa Bernarda e la T\u00eate de la Tronche. Oltre che per un valloncello dissestato, il gran sottoscorrimento della placca europea si nota sul versante esterno (vallone dell\u2019Armina) per il contrasto cromatico fra le porfiriti bluastre ad anfibolo della scaglia cristallina (basamento europeo) ed i calcescisti beige a quarzite delle Brecce di Tarantasia (falde alpine).<\/li>\n
- Nel seguito del circuito si osserveranno in dettaglio le pieghe ed i differenti livelli delle Brecce di Tarantasia (T\u00eate de la Tronche, Col Sapin e detrito sottostante), formazione terrigena derivante dall\u2019erosione cretacica delle prime falde alpine, e si costeggeranno gli spettacolari affioramenti gessosi lungo il Fronte Pennidico (pericolo, non abbandonare il sentiero). La teleferica poco dopo l\u2019alpeggio del Curru trasportava a valle il carbone di un altro brandello tettonico. Dalla testata della teleferica \u00e8 visibile nel panorama del versante opposto la miniera Trou des Romains, verso il contatto delle coperture con la scaglia cristallina della Saxe.<\/li>\n
- Al Trou des Romains, lo scavo delle due gallerie visibili presenta caratteri arcaici (inclinazione, percussioni) confermati dalla toponomastica locale (Tsapy e Sapin da Captivi, prigionieri di un bagno penale com\u2019erano di solito gli antichi operai delle miniere). Piccoli cristalli e spalmature di galena sono reperibili in detrito all\u2019imbocco delle gallerie (sconsigliato entrare).<\/li>\n<\/ul>\n<\/td>\n<\/tr>\n<\/tbody>\n<\/table>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Chi sale e chi scende in Val Sapin. Tra il massiccio cristallino del Monte Bianco e le torbiditi di Sion-Courmayeur,… continua…<\/a><\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[3,2],"tags":[42,90],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1209"}],"collection":[{"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=1209"}],"version-history":[{"count":28,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1209\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":5471,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1209\/revisions\/5471"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=1209"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=1209"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=1209"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}} |