{"id":1821,"date":"2014-01-13T17:48:02","date_gmt":"2014-01-13T16:48:02","guid":{"rendered":"https:\/\/www.andarpersassi.it\/?p=1821#content"},"modified":"2020-04-14T19:10:25","modified_gmt":"2020-04-14T17:10:25","slug":"antichi-insediamenti-in-quota","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/andarpersassi.it\/antichi-insediamenti-in-quota\/#content","title":{"rendered":"Gli antichi insediamenti d’alta quota: testimoni di una tragedia dimenticata?"},"content":{"rendered":"

\u201cRuderi di capanne, ricoveri di una notte per pastori o cacciatori\u201d mi rispondeva mia nonna quando, passando davanti ad una serie di piccoli recinti in pietra, le ponevo petulanti domande, una sessantina di anni fa. Per parte mia, ero un po\u2019 deluso che quei muretti a secco fossero cos\u00ec bassi e malandati da non potercisi neanche nascondere dietro e giocare agli indiani.<\/p>\n

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1. Cella relativamente ben conservata in insediamento alla quota di oltre 2500 m.<\/p><\/div>\n

Non che ora se ne sappia molto di pi\u00f9. Un rilevamento archeologico \u00e8 in corso, ed \u00e8 gi\u00e0 ad uno stadio avanzato nel caso dell\u2019insediamento ai piedi del Tantan\u00e9, con la prospettiva di estendere i lavori mediante scavi sistematici agli altri siti, crisi permettendo.\u00a0In attesa di una parola autorevole sulla questione, mi permetto qui di divulgare quella parte di riflessioni che un semplice escursionista, mettendo insieme osservazioni ed informazioni, pu\u00f2 aver rimuginato nel tempo riguardo agli antichi insediamenti d\u2019alta quota.<\/p>\n

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\u00a0La tipologia dei manufatti<\/h3>\n

Per quanto l\u2019operazione di sovrapporre pietra su pietra fino ad edificare un basso muretto a secco sia un gesto quanto mai banale ed universale, gli antichi insediamenti d\u2019alta quota sono piuttosto ben identificabili per la loro struttura originale, rispetto alle trune<\/i> dei cacciatori o ai ricoveri di fortuna dei pastori. Questi ultimi due tipi di manufatti in Valle d\u2019Aosta sono scarsi; i primi sorgono in contesti ambientali diversi, e i secondi danno luogo ad altre forme ben conosciute.<\/p>\n

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2. Insediamento in concavit\u00e0 di origine glaciale.<\/p><\/div>\n

In effetti tutti gli antichi insediamenti in quota presentano oggi, nella loro rovina, una straordinaria uniformit\u00e0. Le dimensioni in pianta di ciascuna cella sono pi\u00f9 o meno sempre le stesse. La loro forma \u00e8 quasi sempre rettangolare con poca differenza fra i lati, e gli spigoli sono smussati. L\u2019altezza del muro rimasto pi\u00f9 i blocchi presumibilmente caduti dal muretto danno sempre un\u2019altezza intorno al metro. Non vi \u00e8 traccia di copertura, che doveva essere fatta di materiale deperibile. La maggior parte delle celle sta addensata ma c\u2019\u00e8 quasi sempre una serie di costruzioni disperse intorno, sovente di forma un po\u2019 diversa. Anche in assenza di scavi, sembra possibile identificare dei focolari all\u2019interno di alcune celle. Non vi \u00e8 mai una cella visibilmente pi\u00f9 grande o pi\u00f9 bella delle altre.<\/p>\n

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3. Operazioni di rilevamento archeologico su insediamento a circa 2300 m s.l.m.<\/p><\/div>\n

Per quanto l\u2019insieme delle capanne, se di capanne si tratta, possa sovente far pensare ad una popolazione relativamente numerosa, una cinquantina di persone almeno, forse molte di pi\u00f9, non \u00e8 individuabile alcuna struttura urbanistica che possa definire l\u2019insediamento un villaggio. Parimenti, e data la quota non c\u2019\u00e8 da stupirsene, non sono individuabili aree produttive, per cui \u00e8 da mettere in conto un sistema di rifornimenti dal basso, almeno per una parte delle necessit\u00e0 di base.<\/p>\n

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Localizzazione geografica e topografica<\/h3>\n

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A parte la quota, sempre superiore ai duemila metri, non sembra vi siano evidenti anomalie o preferenze nella distribuzione territoriale degli insediamenti. Sembrano comunque scarseggiare in bassa Valle. Inoltre, cosa d\u2019altronde non troppo strana data la quota, molti di essi si trovano in contatto visivo fra loro.<\/p>\n

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4. Insediamento su cresta sdoppiata per allentamento della massa rocciosa a partire dalla sinistra (piccolo rigetto a specchio).<\/p><\/div>\n

A scala di maggior dettaglio invece intervengono precisi criteri di localizzazione. Il sito scelto gode sempre di una vista eccezionalmente panoramica. Ma soprattutto l\u2019insediamento \u00e8 sempre piazzato all\u2019interno di una superficie negativa (concava) del versante: una contropendenza, uno sdoppiamento di cresta o almeno una spianata sommitale. A tutt\u2019oggi, come vedremo, questo dato risulta il pi\u00f9 significativo per dare un\u2019interpretazione storica agli antichi insediamenti d\u2019alta quota.<\/p>\n

La difficolt\u00e0 di accesso risulterebbe invece avere un ruolo secondario: sembra un particolare gradito ma non determinante.<\/p>\n

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5. Postazione di sorveglianza in grotta mascherata da massi, in posizione panoramica.<\/p><\/div>\n

Un dato sconcertante \u00e8 rappresentato dalla scarsit\u00e0 di risorse in loco. Se la disponibilit\u00e0 di foraggio, ora quasi sempre assai ridotta, pu\u00f2 non essere considerata un elemento significativo dati i cambiamenti climatici intervenuti, non altrettanto si pu\u00f2 dire dell\u2019acqua, che risulta quasi sempre assente o di difficile approvvigionamento. Anche il legname, data la quota, doveva essere comunque scarso. Risorse minerarie non sono quasi mai presenti, e dove teoricamente un giacimento sarebbe stato sfruttabile non \u00e8 reperibile alcun segno di coltivazione n\u00e9 di metallurgia.<\/p>\n

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Qualche tentativo d\u2019interpretazione<\/h3>\n

Alcuni oggetti sono stati rinvenuti negli insediamenti anche senza approfondite indagini archeologiche: una moneta di epoca romana, un attrezzo da telaio, delle ceramiche. Sembra dunque che vari gruppi di persone abbiano soggiornato per periodi pi\u00f9 o meno lunghi negli insediamenti in quota con occupazioni di vita quotidiana. Ci\u00f2 deve essere avvenuto in un periodo preciso, uguale per tutti gli insediamenti, e la causa deve essere stata la stessa per tutti gli insediamenti. Le condizioni di vita dovevano essere al limite del proibitivo, per cui il soggiorno doveva essere forzato. L\u2019assenza d\u2019acqua fa pensare ad una situazione di grande emergenza, con la priorit\u00e0 di far perdere le tracce. La posizione elevata degli insediamenti, con possibilit\u00e0 di sorvegliare a vista un vasto territorio, ma assolutamente invisibile dal basso entro conche e contropendenze, evidenzia una condizione di fuga da un pericolo che domina a bassa quota. In alcuni insediamenti si rilevano altri dettagli che corroborano questo quadro:<\/p>\n

–\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0 delle grotte protette da massi in posizione di sentinella verso la valle;<\/p>\n

–\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0 una muraglia artificiale stesa di traverso sul lato pi\u00f9 accessibile;<\/p>\n

–\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0 postazioni di osservazione.<\/p>\n

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6. Linea difensiva mediante accumulo di blocchi rocciosi attraverso il lato pi\u00f9 accessibile.<\/p><\/div>\n

Purtroppo l\u2019umanit\u00e0, anche qui da noi, \u00e8 stata spesso capace di creare tali condizioni conflittuali, il cui esito era la morte o qualcosa di peggio. Basti pensare alle persecuzioni di cui furono vittime gli eretici dolciniani<\/a> nel XIII-XIV secolo, che diedero luogo a \u201csoggiorni in quota\u201d per certi versi simili a questi. Per il momento per\u00f2 i dati sembrerebbero indirizzare verso il periodo della conquista romana: avremmo finalmente trovato un contesto concreto per inquadrare sia le scarne iscrizioni \u201cburocratiche\u201d (Salassi incolae qui initio se in coloniam constituerunt patrono)<\/i> sia le indicazioni di scrittori pi\u00f9 o meno attendibili o ben interpretati, che accennano allo sterminio dei Salassi e alla loro vendita come schiavi sul mercato di Ivrea (Strabone).<\/p>\n

Quale che sia la verit\u00e0 storica, \u00e8 una grande emozione lass\u00f9 sotto la luce dei grandi cieli alpini, nel silenzio raccolto di conche sospese, imbattersi nella tragedia di comunit\u00e0 minacciate che tentano, in condizioni disperate, di vivere e far vivere ancora i propri valori.<\/p>\n

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