{"id":2305,"date":"2015-02-07T17:56:30","date_gmt":"2015-02-07T16:56:30","guid":{"rendered":"https:\/\/www.andarpersassi.it\/?p=2305#content"},"modified":"2020-04-14T07:53:58","modified_gmt":"2020-04-14T05:53:58","slug":"forni-da-calce","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/andarpersassi.it\/forni-da-calce\/#content","title":{"rendered":"L’anello dei forni da calce"},"content":{"rendered":"

Un buco qua, un buco l\u00e0, nel bosco selvaggio le tracce non mancano della civilt\u00e0. Beato chi va alle Traverse d\u2019Arn\u00e0…<\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

\"1.<\/a>

1. Veduta d’insieme delle Traverse d’Arnad.<\/p><\/div>\n

 <\/p>\n

Il gran versante che sovrasta Arnad, talmente ripido da mostrare diffusamente la roccia viva, sale con continuit\u00e0 dal fondovalle (circa 350 m) alla cresta che corre oltre i 2000 metri fino al Mont Crabun (2711 m).\u00a0L\u2019apparente uniformit\u00e0 complessiva del versante nasconde nel dettaglio una sorprendente articolazione del rilievo che si esprime in numerose e pi\u00f9 o meno ampie rotture di pendenza, immancabilmente presidiate da villaggetti o edifici isolati.<\/p>\n

\"2.<\/a>

2. Geologicamente, le Traverse di Arnad sono costituite di rocce continentali silicee (“gneiss minuti”), salvo un inserimento di rocce oceaniche (calcescisti prevalenti). In rosso le sei fornaci.<\/p><\/div>\n

Molti di questi nuclei sono abbandonati e allo stato di rudere, ma tutti sono collegati da una fitta rete di sentieri in gran parte ancora percorribili e a volte sontuosamente lastricati: sono le cosiddette Traverse di Arnad.<\/p>\n

\"3.<\/a>

3. Una delle Traverse meglio lastricate. A lato alcuni blocchi di Gneiss minuti.<\/p><\/div>\n

L\u2019esposizione tra sud e sud-ovest, la quota relativamente bassa e la stessa acclivit\u00e0 del versante fanno s\u00ec che la neve si fermi poco sul terreno, e le Traverse di Arnad per i valdostani (e non solo) diventano in inverno la principale alternativa alle escursioni con gli sci o le racchette. Diversi villaggi sono poi dotati di un pannello metallico con la georeferenziazione ed una brillante sintesi geo-storico-etnografica del sito. Come alternativa alla rovina viene invece promosso il ricorso alle piste carrozzabili per favorire il restauro conservativo, soluzione non perfetta che andrebbe preventivamente ben modulata in rapporto al contesto ed agli obiettivi.<\/p>\n

\"4.<\/a>

4. Numerosi villaggi occhieggiano sul ripido versante, approfittando di ogni rottura di pendenza.<\/p><\/div>\n

Un breve itinerario ad anello sar\u00e0 tracciato prossimamente dagli alunni delle scuole locali e riguarder\u00e0 un manufatto tradizionale assai interessante: il forno da calce, di cui si possono qui incontrare vari esemplari. Il percorso che segue permette di visitarne sei.<\/p>\n

\"5.<\/a>

5. Interno del villaggio di Champurney, sul nostro tracciato.<\/p><\/div>\n

 <\/p>\n

Luogo<\/em>: Arnad, Valle d\u2019Aosta. Dall\u2019autostrada A5 uscita Verr\u00e8s a destra sulla Statale 26.<\/p>\n

Accesso<\/em>: \u00a0ad Arnad, dalla Statale 26 girare alla rotonda verso la chiesa parrocchiale di San Martino e seguire la stradina asfaltata dei villaggi fino alla frazione Vacheresse. Qui prendere a sinistra (cio\u00e8 andare dritto anzich\u00e9 girare a destra con la strada principale) e salire ancora fino al cartello di divieto in frazione Pr\u00e9. Posteggiare nel minuscolo parcheggio.<\/p>\n

Partenza<\/em>: Pr\u00e9 815 m.<\/p>\n

Punto culminante<\/em>: Fornelle 1290 m.<\/p>\n

Dislivello<\/em>: 500 m scarsi.<\/p>\n

Durata<\/em>: circa 3 ore di camminata effettiva per l\u2019intero circuito.<\/p>\n

Periodo consigliato<\/em>: dall\u2019autunno alla primavera.<\/p>\n

Difficolt\u00e0<\/em>: fra una ripulitura e l\u2019altra alcuni sentieri, per lo pi\u00f9 non numerati, tendono a scomparire.<\/p>\n

Consigli<\/em>: in attesa della tracciatura annunciata, munirsi della Carta dei Sentieri n\u00b0 12 e\/o di una buona traccia GPS.<\/p>\n

\"6.<\/a>

6. Il primo forno, intorno a quota 1100 m, a valle del sentiero. La parte a valle \u00e8 crollata.<\/p><\/div>\n

 <\/p>\n

Dal Pr\u00e9 ci si avvia a piedi sulla stradina asfaltata. Al primo tornante un sentierino a sinistra consente di tagliare arrivando direttamente alla cappella di Champurney. Ripresa la pista, al bivio poco oltre il villaggio si prende a destra e alla curva successiva si lascia finalmente la pista poderale imboccando a destra un sentierino che sale ripido e un po\u2019 incerto. Passata una zona di recente disboscamento si segue il piede di una bella bancata rocciosa, poi si attraversa un piccolo ripiano-belvedere e ci s\u2019inoltra a risalire un valloncello pi\u00f9 fresco ed ombreggiato. Alla quota 1100 m circa scopriamo sulla sinistra il primo forno, pochi metri sotto il sentiero. La forma \u00e8 nettamente tronco-conica, e l\u2019apertura per l\u2019alimentazione a valle \u00e8 crollata bench\u00e9 ancora idealmente ricostruibile.<\/p>\n

\"7.<\/a>

7. La piccola cava di alimentazione del forno in ottimo marmo. Vi \u00e8 anche traccia di perforatore pneumatico.<\/p><\/div>\n

Ci resta un dubbio: ma ci sar\u00e0 nei dintorni la materia prima per far funzionare il forno? In effetti l\u2019Unit\u00e0 geologica degli Gneiss minuti in cui ci troviamo ci ha finora solo fatto vedere rocce a silicati, e nessuna a carbonati. Quarzo, feldspati, mica e clorite sono i minerali che individuiamo negli affioramenti della roccia pi\u00f9 o meno granulosa ma quasi sempre tirata in pacchi di fogli paralleli, piani o arricciati, di diverse tonalit\u00e0 di grigio, con venuzze pi\u00f9 chiare o pi\u00f9 verdastre. Ma basta che giriamo lo sguardo a monte della strada, ed eccoci serviti. Un minuscolo fronte di cava largo qualche metro ci offre, concordante con la scistosit\u00e0 generale, una bancata spessa quasi un metro di ottimo marmo saccaroide a silicati.<\/p>\n

 <\/p>\n

\"8.<\/a>

8. Ricostruzione del funzionamento di un forno da calce. Nel nostro caso il muro del forno \u00e8 in pietra a secco, e l’altezza inferiore. Dal web senza fonte.<\/p><\/div>\n

I forni da calce: che cos\u2019erano e come funzionavano<\/strong><\/span><\/p>\n

\u00a0Gli edifici tradizionali in pietra erano previsti per stare su mediante muri a secco senza leganti. Malgrado ci\u00f2, la \u201cmalta\u201d era sovente usata per coibentare meglio i muri e allo stesso tempo renderli pi\u00f9 solidi. Questa malta, dal medioevo al XIX secolo, era prodotta mescolando calce spenta (idrossido di calcio) con altri materiali pi\u00f9 o meno argillosi o sabbiosi.<\/span><\/p>\n

L\u2019ingrediente principale era dunque la calce, che poteva essere prodotta a partire da rocce calcaree (calcescisti, marmi) reperite in loco. Il procedimento prevedeva l\u2019utilizzo di un forno, costruzione cilindrica o tronco-conica in pietra a secco, inserita nel terreno in pendenza, in modo che a valle si potesse avere un\u2019apertura alla base di circa 80 cm di diametro. La base del cilindro aveva un diametro medio di 2,5 m e l\u2019altezza poteva essere di 3 m.<\/span><\/p>\n

\"9.<\/a>

9. Il bel forno poco pi\u00f9 a monte del primo. Anche questo presenta crolli dalla parte dell’alimentazione.<\/p><\/div>\n

Per produrre la calce si provvedeva a disporre delle pietre calcaree a cupola, a partire da 70 cm dalla base, aiutandosi presumibilmente con degli appoggi lungo il muro, oppure gi\u00e0 dalla base, fino ad uscire fuori per qualche decina di centimetri. Poi si ammucchiava legna nello spazio vuoto alla base e si dava fuoco per tre giorni, alimentando la fornace attraverso l\u2019apertura a valle. La temperatura doveva raggiungere stabilmente almeno 900\u00b0C per permettere la scissione del calcare delle rocce CaCO3<\/sub> in anidride carbonica CO2<\/sub> che si disperdeva nell\u2019aria e ossido di calcio CaO detto calce viva.<\/span><\/p>\n

Una volta raffreddati, i blocchi di pietra calcarea ormai ridotti a calce viva venivano trasportati sul luogo dell\u2019utilizzo e quindi immersi in una certa quantit\u00e0 di acqua per trasformarli in calce spenta o grassello, materiale che mescolato a sabbia forniva il legante per tenere insieme le pietre dei muri. La presa si consolidava all\u2019aria nel tempo con la ritrasformazione dell\u2019idrossido di calcio in carbonato di calcio, cio\u00e8 in dura pietra.<\/span><\/p>\n

 <\/p>\n

\"10.<\/a>

10. Accanto al secondo forno, la piccola falesia che funge da cava di alimentazione del forno in marmo in bande e noduli.<\/p><\/div>\n

Il secondo forno da calce appare poco pi\u00f9 su ben visibile sulla destra, ad una curva del sentiero. Alcuni alberi son cresciuti dentro, ma nel complesso il manufatto si legge bene. Qui la cava di alimentazione della fornace \u00e8 perfino spettacolare, con uno spesso livello di magnifico marmo affiorante lungo una paretina che accompagna il versante a franapoggio su una dorsale panoramica.<\/p>\n

Con qualche peripezia si arriva al villaggio di Montagne-Verdoyen (a quota 1200 m preferibile la deviazione a destra sotto il villaggio per arrivarci poi in piano da sud) dotato, caso non frequente, di una fontana perenne con ottima acqua di sorgente.<\/p>\n

\"11.<\/a>

11. Il gran forno da calce di Fornelle, sul sentiero per Montagne-Verdoyen.<\/p><\/div>\n

Dalla fontana si continua in piano o con brevi salite e con percorso vario e piacevole, fino ad arrivare a Fornelle, sul ciglio della falda di roccia continentale (Gneiss minuti) che si sporge sui pi\u00f9 erosi metasedimenti oceanici (calcescisti della Zona Piemontese). Ma appena prima di Fornelle, e ancora poco prima di congiungerci con il sentiero di Sal\u00e9 che prenderemo al ritorno, passiamo accanto alla bocca del terzo forno, che vedremo per intero salendo sul muretto del sentiero.<\/p>\n

Fornelle (1300 m), ora raggiunto dalla pista poderale che sale da Verr\u00e8s e che scende dal Col Vert (1430 m), \u00e8 un interessante villaggio che regala un bel panorama sulla grande valle. Sul bordo del ripiano sorge un edificio dall\u2019architettura curata, con una aerea scalinata e una pregevole vasca in pietra monolitica.<\/p>\n

\"12.<\/a>

12. Uno dei forni di Sal\u00e9 visto dall’interno, con la bocca di alimentazione.<\/p><\/div>\n

Pi\u00f9 all\u2019interno sorgono case ora in parte ristrutturate; ai loro piedi \u00e8 visitabile un articolato complesso di pozzi, ora non pi\u00f9 usato grazie alla derivazione d\u2019acqua dalla vasca di Montagne-Verdoyen. In realt\u00e0 il pozzo sarebbe ancora utile in inverno quando la tubazione deve essere vuotata. Siamo al punto culminante del circuito, momento ideale per il picnic.<\/p>\n

 <\/p>\n

\"13.<\/a>

13. Il forno di Barmalondze. Nei pressi affiora qualche livello di roccia a noduli calcarei.<\/p><\/div>\n

Ripresa la via dell\u2019andata, si scende in breve al bivio prendendo questa volta a destra il sentiero segnato n\u00b0 2. La discesa prosegue piacevole, per lo pi\u00f9 nel bosco, fino a Barmalondze dove potremo ammirare l\u2019ombreggiata fontana, la pietra angolare datata 1580 e il barmet un po\u2019 nascosto sul retro. Subito dopo il villaggio si incontra il quarto forno da calce, in discreto stato nonostante un gran pino silvestre cresciuto all\u2019interno.<\/p>\n

\"14.<\/a>

14. Il gran forno a valle di Sal\u00e9 e appena a monte della strada, integro e perfetto.<\/p><\/div>\n

Dopo il forno incontriamo un bivio: il sentiero n. 2 scende a sinistra verso Champurney mentre noi viriamo decisamente a destra per Sal\u00e9. L\u2019avvicinamento a Sal\u00e9 avviene in un ambiente vario, pianeggiante tra boschi di castagno e verticali paretine di roccia. Al villaggio si prende a sinistra la pista sterrata che ci riporta alla macchina, ma appena passato il primo torrentello ci aspettano ancora i due forni pi\u00f9 grandi e meglio conservati, uno a monte e l\u2019altro a valle della strada.<\/p>\n

Questi forni sono visitabili anche all\u2019interno, con passaggio dall\u2019apertura a valle, ed \u00e8 verificabile la calcinatura dei blocchi di pietra, come pure la curvatura a cupola aperta verso l\u2019alto. Non vi \u00e8 invece traccia di risega per l\u2019appoggio dei conci calcarei; ci\u00f2 fa pensare che i blocchi di calcare venissero sistemati alla base come in figura 8. Cosa notevole per darci un’idea della cronologia, una bella data \u00e8 incisa alla base sinistra dell’apertura del forno a valle: 1861, periodo evidentemente in cui la calce era assai richiesta.<\/p>\n

\"15.<\/a>

15. Altro gran forno da calce di fronte al precedente, a valle della stradina. Costruzione apparentemente recente.<\/p><\/div>\n

La stradina asfaltata scende poi nei pressi del pregevole villaggio di Champurney (tra l\u2019altro, belle vasche monolitiche di cui una esagonale), per poi raggiungere il Pr\u00e9 e la macchina.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Un buco qua, un buco l\u00e0, nel bosco selvaggio le tracce non mancano della civilt\u00e0. Beato chi va alle Traverse… continua…<\/a><\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":2320,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[3,2],"tags":[262,253,256,257,255,251,252,42,261,259,260,254,258,263,90],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2305"}],"collection":[{"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=2305"}],"version-history":[{"count":65,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2305\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":5859,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2305\/revisions\/5859"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/2320"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=2305"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=2305"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=2305"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}