{"id":4460,"date":"2018-08-02T18:13:02","date_gmt":"2018-08-02T16:13:02","guid":{"rendered":"https:\/\/www.andarpersassi.it\/?p=4460#content"},"modified":"2020-04-13T17:26:35","modified_gmt":"2020-04-13T15:26:35","slug":"le-pietre-verdi-hanno-ora-un-museo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/andarpersassi.it\/le-pietre-verdi-hanno-ora-un-museo\/#content","title":{"rendered":"Le Pietre Verdi e i loro favolosi minerali hanno ora un Museo in Valle d\u2019Aosta!"},"content":{"rendered":"
1. Il primo pannello relativo alle Pietre Verdi illustra l’Oceano dove sono nate e descrive i paesaggi alpini tipici dove ora affiorano.<\/p><\/div>\n
Due padiglioni all\u2019interno del Museo Mineralogico di Saint-Vincent sono stati recentemente allestiti. Uno racconta la storia delle rocce oceaniche, dagli abissi marini alle pi\u00f9 alte vette alpine. L\u2019altro svela i segreti di alcuni minerali speciali che in queste rocce si trovano, e che hanno fatto evolvere l\u2019umanit\u00e0: oro, rame, ferro.<\/p>\n
<\/p>\n
Il fulcro del primo padiglione \u00e8 una litoteca a 16 posti, in cui sono esposte al piano terreno le 4 rocce-madri costituenti il fondo di tutti gli oceani passati, presenti e futuri (eh gi\u00e0, gli oceani sono precari, nascono e muoiono con geologica rapidit\u00e0\u2026). Ai piani superiori figurano le rocce che si sono formate nelle nostre Alpi a partire da quelle sottostanti, man mano che cambiavano le condizioni (sprofondamento, risalita, presenza o meno di acqua e altri fluidi).<\/p>\n
Tutt\u2019intorno alla litoteca lo spazio \u00e8 animato da schemi, foto e testi esplicativi. Due gli schemi: il primo per illustrare in sezione come si pu\u00f2 aprire e poi chiudere un oceano, e il secondo per far capire come si possano ricostruire i movimenti di una massa rocciosa (di una montagna\u2026) osservando i vari minerali, in bella forma o relitti, che la compongono. Ogni minerale o gruppo di minerali appare o scompare nella roccia solo in determinate condizioni (ben conosciute) di pressione e temperatura, e quindi la posizione in profondit\u00e0 e le altre condizioni ambientali sono abbastanza ben determinabili in base alla presenza dei minerali e delle loro transizioni da un minerale all’altro. Alcune delle rocce esposte nella litoteca sono correlabili allo schema tramite una linea rossa.<\/p>\n
2. Il portale della Collegiata di Saint-Gilles a Verr\u00e8s \u00e8 magnificamente scolpito nelle Pietre Verdi (metabasiti oceaniche).<\/p><\/div>\n
Le fotografie, tutte riprese in Valle d\u2019Aosta, illustrano 3 temi relativi alle rocce oceaniche:<\/p>\n
Infine, una teca espone \u201ci gioielli delle pietre verdi\u201d, e cio\u00e8 le rocce a cristalli ben formati (rodingiti) e alcuni manufatti tradizionali.<\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n
3. Un campione di granato grossularia tipico delle rodingiti, rocce presenti in Comune di Chatillon.<\/p><\/div>\n
Un fascicolo di 16 pagine viene proposto per cercare in natura, nel vicino Geosito Ponte Romano-Tsailleun, alcune delle pi\u00f9 belle rocce qui illustrate.<\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n
4. Pannello tratto dalla vetrina dei Grandi Minerali dell’Umanit\u00e0, relativo al Ferro.<\/p><\/div>\n
Ricca di testi e di suggerimenti ad approfondire, questa grande vetrina double-face racconta innanzitutto l\u2019origine, sul fondo dell\u20190ceano giurassico alpino, dei minerali da cui si estraggono rame e ferro, nonch\u00e9 le circostanze che favoriscono la presenza dell\u2019oro nelle rocce attorno al Monte Rosa. Una cartina pensata apposta permette di localizzare i siti storici di estrazione in Valle d\u2019Aosta.<\/p>\n
In seguito, con l\u2019aiuto di campioni, si sintetizzano le caratteristiche fisiche e merceologiche dei tre metalli, evidenziando i vantaggi del loro impiego a partire dalla preistoria. Si comprende cos\u00ec perch\u00e9 i loro nomi sono stati adottati dagli studiosi per indicare le et\u00e0 fondamentali di avanzamento dell\u2019umanit\u00e0.<\/p>\n
5. L’Eve Verda (acqua verde) che cola dalle discariche della miniera di Sevette (Saint-Marcel).<\/p><\/div>\n
I dati archeologici e le notizie storiche sulla scoperta e la progressiva diffusione di questi metalli accompagnano le foto e le informazioni sulle tecniche metallurgiche via via sviluppate, per accennare infine alle implicazioni geopolitiche dell\u2019adozione di tali tecnologie nel passato e nell\u2019economia globale.<\/p>\n
La vicenda storica delle miniere valdostane di rame \u00e8 illustrata nel vallone di Saint-Marcel, con foto e indicazioni utili per la visita del sito che presenta forti interessi archeologici e naturalistici. Per il ferro l\u2019esempio scelto \u00e8 quello della miniera del Lago Gelato, che indirettamente ha dato origine al Parco del Mont Avic.<\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n
6. Un campione di oro nativo su quarzo proveniente da Brusson.<\/p><\/div>\n
Una striscia di testo e foto passa in rassegna i principali minerali industrialmente ricercati per estrarre il rame ed il ferro, con esposizione di campioni. Infine, sono esposti alcuni manufatti tipici di questi metalli.<\/p>\n
<\/p>\n
Il museo si trova al seguente indirizzo:<\/p>\n
Museo Mineralogico del Cenacolo Italo Mus<\/p>\n
Piazza del Mercato 10<\/p>\n
11027\u00a0 Saint-Vincent\u00a0 Ao<\/p>\n
<\/p>\n
tel. 348 5190517<\/p>\n
Aperto festivi e prefestivi 10-12 e 15.30-18<\/p>\n