{"id":4531,"date":"2018-11-27T17:38:49","date_gmt":"2018-11-27T16:38:49","guid":{"rendered":"https:\/\/www.andarpersassi.it\/?p=4531#content"},"modified":"2020-04-13T14:56:58","modified_gmt":"2020-04-13T12:56:58","slug":"tre-secoli-di-incisioni-rupestri","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/andarpersassi.it\/tre-secoli-di-incisioni-rupestri\/#content","title":{"rendered":"Tre secoli di incisioni rupestri"},"content":{"rendered":"
Considerando il patrimonio di incisioni rupestri del territorio rurale valdostano, si pu\u00f2 fare una prima distinzione fra puri segni per noi privi di significato (essenzialmente coppelle, ma anche croci e altri segni lineari o no), e segni figurativi o correlati a culture pi\u00f9 o meno arcaiche, ad eventi storici, a pratiche agrarie o a consuetudini culturali di cui siamo almeno in parte a conoscenza. A questa seconda categoria appartengono i segni alfanumerici ed in particolare le date, le parole, le iniziali e gli acronimi; e inoltre i termini catastali, le mappe, i giochi e i simboli che siamo in grado di riconoscere. Mentre agli oggetti della prima categoria \u00e8 in genere estremamente difficile attribuire un’et\u00e0, dei secondi \u00e8 sovente possibile ipotizzare una cronologia, e noi qui tratteremo delle incisioni degli ultimi tre secoli.<\/p>\n