{"id":4672,"date":"2011-01-05T00:00:56","date_gmt":"2011-01-04T23:00:56","guid":{"rendered":"https:\/\/www.andarpersassi.it\/?p=4672#content"},"modified":"2020-04-13T14:46:06","modified_gmt":"2020-04-13T12:46:06","slug":"i-barmet-di-donnas","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/andarpersassi.it\/i-barmet-di-donnas\/#content","title":{"rendered":"I Barmet di Donnas"},"content":{"rendered":"\n
\"L'adret
L’adret di Donnas in veste invernale. Il pendio uniforme \u00e8 costituito da blocchi di frana coperti dal bosco di castagni.<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Itinerario aggiornato a gennaio 2019<\/h4>\n\n\n\n

Accesso: <\/strong>Donnas, Valle d\u2019Aosta. Frazione Bondon, che si raggiunge dopo breve deviazione a destra dalla strada della collina per Albard. Ampio parcheggio.

Tipo di percorso:<\/strong> ad anello.

Quota partenza:<\/strong> circa 500 m

Quota massima:<\/strong> circa 1200 m<\/p>\n\n\n\n

Tema geologico<\/strong>: Ultime fasi evolutive delle eclogiti sia basiche che silicee ricomprese nei \u201cmicascisti eclogitici\u201d. Riconoscimento di una deformazione gravitativa profonda di versante.<\/p>\n\n\n\n

Percorso alternativo<\/strong>: se si dispone di poco tempo limitarsi a Peragema 980 m; ritorno per la via dell’andata.

Precauzioni:<\/strong> avviarsi solo se suolo non innevato, se no ci si perde.

Avvertenze:<\/strong> totale assenza di acqua.<\/p>\n\n\n\n


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\"Interno
L’interno di un barmet attrezzato per il giorno della festa.<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Antichi blocchi di frana scavati e chiusi per farne cantine.<\/h3>\n\n\n\n

Il gran versante dell’adret di Donnas \u00e8 interamente costituito da materiale roccioso fratturato, che forma un accumulo incoerente di massi separati da buchi, il tutto ricoperto dal bosco di castagno. Il versante \u00e8 coronato in alto dal festone verticale della nicchia di distacco.<\/p>\n\n\n\n

\"Il
Il delicato disegno dell’incisione rupestre fra Bondon e la Croix de Piole.<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n\n

Dalle case di Bondon salire per la bella mulattiera segnata con il n\u00b0 8. Dopo una decina di minuti osservare una bella roccia incisa sul sentiero, visibile solo con luce radente. Notare pure le numerose cavit\u00e0 che discretamente si aprono a lato del sentiero: d’estate, nella gran calura da questi orifizi soffia una piacevolissima aria gelida, che ora d’inverno passa inosservata.<\/p>\n\n\n\n

Ci si rende ben presto conto che in tutto il percorso non si calpester\u00e0 mai alcun affioramento di roccia in posto, ma solo detrito a blocchi eterometrici, a volte enormi. Per questo motivo non si trover\u00e0 mai un filo d’acqua in superficie. L\u2019accumulo detritico copre il ripido versante con pendenza nell’insieme uniforme, regalando rari ma preziosi balconi panoramici sullo sbocco della Dora in pianura. Questi balconi panoramici corrispondono in genere a \u201cgrumi\u201d di roccia pi\u00f9 integra, spremuti alla superficie del corpo di frana nel corso dei movimenti di rilascio e ricomposizione tipici delle deformazioni gravitative profonde di versante. In pratica si tratta di grandi frane un po\u2019 speciali, in cui il materiale crollato non precipita a valle su lunghi dislivelli, ma porzioni di versante si \u201csiedono\u201d, si allentano lungo solchi beanti e si riassestano fratturandosi su livelli poco inferiori, come se scendessero ad occupare un vuoto interno.<\/p>\n\n\n\n

\"Croix
Edicola votiva complessa alla Croix de Piole, presso il bivio per Piole.<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Alla Croix de Piole<\/strong> ammirare la cappella tripla con tettuccio trionfale, poi girare a sinistra sempre seguendo il segnavia n\u00b0 8. Il sentiero \u00e8 a volte nascosto da cumuli di foglie secche di castagno, ma abbastanza ben segnalato.<\/p>\n\n\n\n

\"Barmet
Entrata di un barmet a pi\u00f9 stanze a Piole.<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

A Piole<\/strong> toccare la pista sterrata e salire sul detrito, come da segnali gialli, a visitare la prima bella barma<\/em> con due locali sotto roccia. La barma \u00e8 una roccia atta a costituire, al naturale o mediante lavori, un magazzino per materiali e prodotti agricoli nonch\u00e9 un riparo provvisorio per gli uomini. Se sotto la barma viene ricavato, mediante scavo e\/o consolidamento murario, un locale dotato di una porta e a volte di una presa di luce, questo si chiama barmet<\/em> e in genere viene arredato con rozzi ripiani, nicchie, panche e, raramente, con un focolare. Ovviamente un barmet si pu\u00f2 ricavare in questo modo solo sotto massi erratici o detritici. L\u2019interesse della costruzione sta nella costanza della temperatura, che varia poco nel corso delle stagioni ed \u00e8 generalmente fresca, favorendo la conservazione delle derrate alimentari. Per estensione da questo concetto naturale di conservazione, vengono chiamati \u201cbalmetti\u201d anche altre costruzioni atte ad immagazzinare alimenti, come quelle legate alle correnti di aria fredda ai piedi della roccia di Borgofranco.<\/p>\n\n\n\n

\"Un
Un barmet a Donnas sotto una bancata di eclogiti listate.<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n\n

Proseguire quindi attraversando la pista proveniente da Albard e salire a Peragema<\/strong>, che si annuncia con imponenti rupi, altissimi ripari sotto roccia e antichi ripostigli con graticci in legno per accumulare foglie da lettiere. Trascurando il bivio salire a sinistra per entrare fra case e roccioni, ripiani megalitici e barme a profusione.<\/p>\n\n\n\n

\"Entrando
Entrando a Peragema: roccione del relitto eclogitico.<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n\n

Notare, all\u2019inizio del villaggio, il pregevole relitto di eclogite basica (boudin verde scuro di onfacite) sul roccione a sinistra del sentiero, proteso a valle, che sostiene un piccolo fabbricato.<\/p>\n\n\n\n

\"Onfacite
Onfacite (pirosseno sodico di altissima pressione) cristallizzata su quarzo.<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n\n

Questi boudins (lenticelle deformate) che espongono minerali di alta pressione ci fanno capire che siamo nell\u2019unit\u00e0 dei Micascisti eclogitici<\/em>, composta prevalentemente da parascisti e metagranitoidi, entrambe rocce derivate dal basamento continentale dell\u2019antica placca adriatica (africana). Ricordiamo (vedere Manualetto di geologia alpina<\/a>) che \u00e8 di grande interesse trovare rocce continentali riequilibrate ad altissima pressione, in quanto generalmente si ritiene che le rocce continentali, pi\u00f9 leggere, non possano sprofondare in subduzione sotto un\u2019altra placca. Vi \u00e8 qui evidentemente un nodo fondamentale per la conoscenza del nostro Pianeta.<\/p>\n\n\n\n

\"Deformazioni
Deformazioni su micascisti eclogitici: intrusione basica (verdastra) in parascisti (chiari).<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n\n

Notare pure una vistosa roccia a coppelle a lato del sentiero ove questo riprende verso monte. Altre coppelle sono incise a valle del sentiero e verso il risalto roccioso che sostiene la panoramica cappellina, esposta sul baratro della valle.<\/p>\n\n\n\n

\"Gias
Il Gias inferiore \u00e8 il punto culminante del nostro anello. Anche qui barmet a profusione.<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

A quota 1162 si lascia a destra un rudere e si piega a destra salendo a mezza costa fino al bivio per il Gias superiore; a questo punto si \u00e8 gi\u00e0 in vista del Gias inferiore<\/strong> e dei suoi barmet. Passati accanto alla costruzione principale si prosegue in discesa seguendo questa volta il segnavia n\u00b09. Continuare verso sud-est, poi sud, fino all\u2019antico nodo viario di Beuby<\/strong>, ora in completa rovina e amputato del suo ruolo di crocevia fino a quando non si ripristiner\u00e0 il panoramico sentiero da Perloz a Machaby attraverso Verale e La Cou.<\/p>\n\n\n\n

\"L'interno
L’interno di un barmet a Donnas.<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n\n

Il segnavia 9 ci porta ancora, toccando altri balmet, fino alla pista sterrata proveniente da Albard, al ripiano erboso (massi coppellati), alle case ed al belvedere di Piazze<\/strong> (Platse). I meno stanchi potranno fare una puntatina gi\u00f9 al Santuario di Madonna della Guardia attraverso il famoso \u201csentiero salasso\u201d secondo il Vescoz (un\u2019oretta l\u2019andata-ritorno). Poi prendere per qualche centinaio di metri la pista carrozzabile verso Albard, quindi scendere a sinistra verso un secondo nucleo di case, passare a monte della celebre cappellina settecentesca (affresco \u201cdelle due mani destre\u201d in quanto sembra che i santi siano raffigurati senza la mano sinistra ritenuta peccaminosa), scendere alla cappella tripla di Croix de Piole e di qui a Bondon. Prima di salire in macchina, dare un\u2019occhiata alla chiesetta di Bondon affrescata sulla facciata con santi e una madonna nera con cartiglio, che afferma fieramente: sar\u00f2 pure nera, ma sono bellissima. Ingenuo razzismo d\u2019altri tempi.<\/p>\n\n\n\n

\"Madonna
Affresco sulla facciata della cappella di Bondon raffigurante la Madonna nera di Oropa.<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

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