{"id":6182,"date":"2020-12-29T16:54:09","date_gmt":"2020-12-29T15:54:09","guid":{"rendered":"https:\/\/andarpersassi.it\/?p=6182#content"},"modified":"2021-01-17T16:21:25","modified_gmt":"2021-01-17T15:21:25","slug":"sentiero-perduto-sentiero-ritrovato","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/andarpersassi.it\/sentiero-perduto-sentiero-ritrovato\/#content","title":{"rendered":"Sentiero perduto, sentiero ritrovato"},"content":{"rendered":"\n

Da un po\u2019 di anni quando si fa una strada carrozzabile per un villaggio si mantiene anche la viabilit\u00e0 pedonale preesistente. Ma per una ragione o per un\u2019altra alcuni grandi percorsi dopo il collegamento stradale sono stati abbandonati e sono divenuti impraticabili.<\/p>\n\n\n\n

\"Dal<\/a>
Dal Monte Barbeston, panorama del gran versante del Monte Zerbion su cui si svolge il percorso da Domianaz a Travod.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Per fortuna c\u2019\u00e8 sempre l\u2019eccezione: ad esempio, la mulattiera Domianaz-Travod (Ch\u00e2tillon) non ne vuol sapere di scomparire, e con un po\u2019 di pazienza siamo riusciti a ripercorrerla. Abbiamo cos\u00ec indagato tutti i suoi segreti: perch\u00e9 \u00e8 stata abbandonata, e attraverso quali eventi si degrada pian piano un sentiero lasciato a se stesso in mezzo alla boscaglia di roverella.<\/p>\n\n\n\n

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Il tracciato del sentiero Domianaz-Travod \u00e8 per lo pi\u00f9 ben strutturato, sostenuto da un buon muretto a secco. Sul piano viabile cadono inesorabili, ma con moderazione, le pietre dal versante.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Rimane nel catasto dei sentieri, numerato e segnalato, il primo tratto del percorso, da Domianaz alla cascata del torrente di Fontanallaz, l\u00e0 dove si ammirano gli acrobatici archetti dell\u2019antico Ru du Pan Perdu aggrappati miracolosamente alla roccia liscia e verticale. Ora il sentiero finisce l\u00ec, ma prima non era cos\u00ec.<\/p>\n\n\n\n

\"La<\/a>
La cascata sul torrentello Fontanallaz ai piedi della quale termina il sentiero segnalato che sale da Domianaz (Chatillon). A destra due archi residui a sostegno dell’antico Ru du Pan Perdu.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Prima quando? Sicuramente l\u2019interruzione risale alla costruzione della Strada della Collina che l\u00ec sotto la cascata fa un tornante. La parete a monte della strada \u00e8 bella sgombra e quasi verticale; la mulattiera \u00e8 stata troncata e sono apparse evidenze geologiche interessanti.<\/p>\n\n\n\n

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Alla curva del torrente Fontanallaz, lo sbancamento rivela il contatto fra le rocce oceaniche (metagabbri scuri in alto) e le rocce continentali (gneiss aplitici in basso). Entrambe sono state deformate e fratturate dopo la loro entrata in contatto.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Sulla parte alta affiora la roccia scura dell\u2019Unit\u00e0 oceanica profonda Zermatt-Saas<\/a> con le sue metabasiti, rocce derivate dai magmi iniettati sul fondo dell\u2019antico oceano alpino. Al di sotto, un contatto tettonico, cio\u00e8 forzato dai movimenti interni della roccia, separa l\u2019unit\u00e0 oceanica da una stretta fascia di rocce molto chiare, costituite da gneiss aplitico, una roccia granulosa fine derivata da un granito bianco a feldspati e quarzo. Questa roccia non ha nulla a che fare con le unit\u00e0 oceaniche sovra- e sottostanti, ma faceva probabilmente parte di una delle placche continentali precedenti l\u2019apertura oceanica<\/a>. La fascia si allunga a mezza costa attraverso il versante, dove gi\u00e0 doveva evidenziare una rottura di pendenza in quanto ora la strada asfaltata nella sua salita vi si sovrappone esattamente per lungo tratto. Queste inserzioni di rocce continentali in mezzo alle unit\u00e0 oceaniche, ancorch\u00e9 tutto sommato poco studiate, sono della massima importanza per capire come si \u00e8 assemblata nel tempo la catena alpina e da dove ha preso i suoi materiali.<\/p>\n\n\n\n

\"Dettaglio<\/a>
Dettaglio della roccia messa a nudo dal taglio stradale (definita gneiss aplitico dalla cartografia regionale). Tessitura granulosa, assenza di minerali scuri.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Proseguendo poche centinaia di metri su per la strada asfaltata, si trova un invito a monte per entrare nella boscaglia e risalire il versante. Si tratta evidentemente di un tentativo di mantenere in vita il sentiero, tentativo risalente alla costruzione della strada: il nuovo sentiero traversa a sinistra per raggiungere direttamente il precedente tracciato che proveniva dalla zona della cascata. A questo punto siamo finalmente sull\u2019antica mulattiera e ne possiamo seguire tutti gli acciacchi dovuti all\u2019abbandono.<\/p>\n\n\n\n

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Elegante passaggio del sentiero Domianaz-Travod su costiere di roccia anfibolitica (antichi magmi di fondo oceanico) fratturate a diedri e predisposte a crolli futuri.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Il guaio pi\u00f9 frequente che si incontra non \u00e8 il peggiore: si tratta di colate di pietre<\/a> che attraversano per brevi o lunghi tratti il tracciato. Qui i detriti sono di due dimensioni diverse. A volte si tratta di blocchetti di una decina di centimetri, e sono probabili cataclasiti, cio\u00e8 rocce fratturate dall\u2019azione di una faglia locale attiva che \u201ctritura\u201d la roccia. Pi\u00f9 sovente si tratta di blocchi di diverse decine di centimetri di diametro, frutto di crolli che interessano masse di roccia fratturata gi\u00e0 in partenza, alla sua apparizione (esumazione) in superficie. Entrambi gli ostacoli sulla via si superano abbastanza agevolmente mantenendo il percorso in linea retta.<\/p>\n\n\n\n

Altro discorso va fatto per gli attraversamenti di zone a detrito fine, a volte umide. Qui il terreno evolve rapidamente e il sentiero si perde del tutto. Ci\u00f2 in quanto questi attraversamenti con accumulo di colate terrose corrispondevano gi\u00e0 sovente sul sentiero originario a delle svolte o delle pendenze diverse, che \u00e8 difficile rintracciare. Non resta che fare pazientemente il giro di tutta la zona mobile per cercare da dove la via prosegue.<\/p>\n\n\n\n

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Resti di muretto a secco a sostegno del sentiero in zona in dissesto per colate di detrito fine.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

L\u2019ultimo ostacolo si incontra in prossimit\u00e0 dell’attraversamento superiore della strada asfaltata. Qui infatti il sentiero non ha beneficiato dello stesso tipo di invito che c\u2019era gi\u00f9 alla partenza. Il materiale di sbancamento della strada \u00e8 stato riversato sull\u2019arrivo dal basso del sentiero e scavalcarlo non \u00e8 del tutto agevole. Comunque ormai siamo sull\u2019ultimo tratto della Strada della Collina, e al tornante seguente il sentiero riprende tranquillo sotto le case per raggiungere in breve il villaggio di Travod.<\/p>\n\n\n\n

\"Una<\/a>
Una veduta invernale del villaggio di Travod, sul confine fra i Comuni di Chatillon e Saint-Vincent.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Vale la pena di osservare che un eventuale ripristino dell\u2019intero percorso permetterebbe la visita escursionistica e la valorizzazione di un importante reperto archeologico a testimonianza delle attivit\u00e0 ducali nel secolo XVI, secolo buio quant\u2019altri mai in Valle d\u2019Aosta. Sarebbe infatti possibile organizzare ad anello la visita della Barma Roman<\/a>, riparo sotto roccia datato 1581 e provvisto di interessanti segnature a biacca relative, probabilmente, alle ricerche minerarie in corso in quel periodo e svolte, per conto dei Savoia, da esperti tedeschi.<\/p>\n\n\n\n

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Segni di nobilt\u00e0 sul sentiero Domianaz-Travod: pi\u00f9 che una “posa”, un vero e proprio salotto in uno slargo ai piedi di una paretina di metabasite oceanica.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Non si pu\u00f2 non riflettere poi sulla importanza di questi antichi investimenti in viabilit\u00e0 rurale, che rappresentavano un legame essenziale della comunit\u00e0 con il territorio produttivo. Essi infatti collegavano le diverse parti dell\u2019unit\u00e0 produttiva (residenza principale, mayen<\/em>, villaggio estivo, alpeggio\u2026) permettendo lo sfruttamento contemporaneo dei diversi livelli altitudinali. Questo sistema organico di produzione, perfezionatosi alla met\u00e0 del XV secolo con la costruzione dei Ru<\/em><\/a> d\u2019arrosage<\/em>, poteva permettere alla montagna di sopravvivere, se non a volte di prosperare, nei periodi in cui la civilt\u00e0 alpina era libera di svilupparsi in autonomia senza costrizioni esterne (militari, politiche, ideologiche, religiose) sui suoi movimenti essenziali.<\/p>\n\n\n\n

\"Scorcio<\/a>
Scorcio del villaggio di Travod. Sullo sforndo Mont Ruvi e Cima Nera.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Da un po\u2019 di anni quando si fa una strada carrozzabile per un villaggio si mantiene anche la viabilit\u00e0 pedonale… continua…<\/a><\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":6178,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[3,2],"tags":[541,543,544,542,545],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/6182"}],"collection":[{"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=6182"}],"version-history":[{"count":23,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/6182\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":6266,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/6182\/revisions\/6266"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/6178"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=6182"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=6182"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/andarpersassi.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=6182"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}