{"id":6308,"date":"2021-02-10T15:44:00","date_gmt":"2021-02-10T14:44:00","guid":{"rendered":"https:\/\/andarpersassi.it\/?p=6308#content"},"modified":"2021-02-10T20:49:22","modified_gmt":"2021-02-10T19:49:22","slug":"la-scaletta-di-viering","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/andarpersassi.it\/la-scaletta-di-viering\/#content","title":{"rendered":"La Scaletta di Vi\u00e9ring"},"content":{"rendered":"\n

Ci sono alcune comunit\u00e0 un po\u2019 speciali in Valle d\u2019Aosta, che contraddicono lo storico stereotipo della vita contadina tutta uguale tutta povera e tutta indifferente al mondo esterno. Ci sono borghi come Chambave, che nel XV secolo faceva a meno di coltivare la terra e viveva di accoglienza al transito commerciale. C\u2019\u00e8 appunto Vi\u00e9ring (Champdepraz), comunit\u00e0 sempre aperta ad esperienze nuove come la Riforma protestante dopo l\u2019editto liberatorio del 1848.<\/p>\n\n\n\n

\"Nonostante<\/a>
Nonostante tutto, i dintorni di Vi\u00e9ring e diverse ville a Le Fabbriche mantengono uno stile aristocratico.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Anche la struttura urbanistica tra Vi\u00e9ring e Fabbrica evidenzia una inconsueta variet\u00e0, tra industrializzazione e residenze riccamente dotate di parchi e giardini. Da tutto ci\u00f2 nasce un ambiente socio-culturale brillante che meriterebbe maggiore attenzione.<\/p>\n\n\n\n

\"I<\/a>
I parchi delle ville mantengono uno stile del secolo scorso.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

L\u2019industrializzazione della Bassa valle valdostana ci interessa particolarmente per i nostri itinerari a sfondo storico. La concentrazione qui di attivit\u00e0 industriali \u00e8 assai precoce (inizio secolo XVIII) per motivi vari, tra cui, in certi periodi, la convenienza fiscale o la politica territoriale dei signori locali. Ma il maggior movimento di manodopera, e quindi di popolazione, lo riscontriamo nel XIX secolo e fino oltre la prima guerra mondiale. Non si tratta per\u00f2 di soli arrivi (da Piemonte e Veneto essenzialmente) di lavoratori non qualificati che si offrono alle fabbriche locali ed alle miniere: prosegue infatti l\u2019emigrazione locale che dissangua anche il resto delle Alpi Occidentali.<\/p>\n\n\n\n

\"Il<\/a>
Il fondovalle di Champdepraz, tra Le Sale e Vi\u00e9ring, \u00e8 ancora oggi denso di attivit\u00e0 industriali.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Questo fenomeno di chass\u00e9-crois\u00e9<\/em> demografico \u00e8 del massimo interesse per la ricerca storico-antropologica ed economica delle Alpi, perch\u00e9 rivela le carenze di imprenditorialit\u00e0 in certa parte del mondo alpino.<\/p>\n\n\n\n

\"Partenza<\/a>
Partenza del sentiero della Scaletta, sul conoide del torrente Lo Riaz a quasi 400 m di quota. Siamo sulla riva sinistra, quindi in territorio di Montjovet.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

In questo quadro si inserisce appunto lo sfruttamento minerario sul sito di H\u00e9rin, attivo dall\u2019inizio del XVIII secolo per l\u2019estrazione del rame dalla calcopirite, poi dal XIX secolo per la produzione di fertilizzanti all\u2019acido solforico derivati dallo zolfo della pirite.<\/p>\n\n\n\n

\"Qualche<\/a>
Qualche indicazione sul versante che si risale da Vi\u00e9ring per raggiungere la miniera di H\u00e9rin. Ora a Gouaz giunge la strada asfaltata dal capoluogo di Montjovet, sulla destra fuori campo della foto, e prosegue fino a Gettaz. La strada sterrata verso il Col Marcage e quella verso Traversi\u00e8res sono a traffico limitato.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

La miniera di H\u00e9rin si apre nel Comune di Champdepraz a partire dalla quota di 1600 m. Qui, dagli inizi del Novecento si trovavano la teleferica, l\u2019officina, alcuni uffici e il dormitorio, necessario quest\u2019ultimo per l\u2019isolamento in altitudine della miniera che rendeva difficile il pendolarismo giornaliero. Ai suoi piedi si stende il villaggio omonimo le cui caratteristiche architettoniche tradiscono una forte presenza di famiglie non agricole.<\/p>\n\n\n\n

\"La<\/a>
La miniera di H\u00e9rin con i suoi fabbricati principali e le discariche. A sinistra in basso il villaggio di H\u00e9rin, in alto il Monte Barbeston. Foto Ansa.it.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Mediamente nei primi decenni del XX secolo alla miniera di H\u00e9rin risulta registrato un centinaio di dipendenti. L\u2019attivit\u00e0, gi\u00e0 ridotta dal 1944 per un incidente alla teleferica, venne chiusa tra il 1956 ed il 1967.<\/p>\n\n\n\n

\"Il<\/a>
Il primo traverso del sentiero verso nord taglia alcuni affioramenti di rocce friabili e scistose.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

E veniamo al nostro sentiero della Scaletta, chiamato Strada Vicinale Gouaz-Vi\u00e9ring<\/em> nel Piano regolatore di Montjovet. Esso affronta i roccioni del versante a monte di Vi\u00e9ring con un solido lavoro di tracciamento e sistemazione mediante scalini e passaggi protetti. Dal tenore di queste opere e dalle testimonianze orali di alcuni vecchi minatori (Fernando Camos \u2d15 in particolare) possiamo affermare che il ripido sentiero era stato tracciato dai minatori stessi e che serviva loro da raccordo e scorciatoia per raggiungere il posto di lavoro. Erano infatti numerosi i lavoratori di miniera che abitavano il fondovalle e che settimanalmente affrontavano la lunga salita per iniziare le loro dieci ore di lavoro giornaliero.<\/p>\n\n\n\n

\"Il<\/a>
Il tracciato pianeggiante di questo primo traverso non nasconde comunque la solidit\u00e0 della struttura, rinforzata da lastre inserite a coltello.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"La<\/a>
La tormentata geometria degli affioramenti di serpentinite tradisce le intense deformazioni subite in profondit\u00e0 e durante la risalita del corpo roccioso.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Il sentiero della Scaletta a Vi\u00e9ring parte alla fine della strada sterrata sulla sinistra del torrente Lo Riaz (o Pialong) alla quota di quasi 400 metri e \u201ctermina\u201d alla cappellina a poco pi\u00f9 di 650 metri. La Strada Vicinale<\/em> invece prosegue e termina a Gouaz a 730 metri dopo la lunga traversata dell\u2019ameno ed inconsueto ripiano a mezza costa, in lieve salita.<\/p>\n\n\n\n

\"La<\/a>
La serpentinite \u00e8 una roccia di origine profonda, derivante dal mantello terrestre. La sua composizione \u00e8 quindi particolare e seleziona severamente la flora che vi mette radici. Qui notiamo belle fioriture primaverili di alisso argentato e di silene armeria.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Da Gouaz a Traversi\u00e8res la viabilit\u00e0 tradizionale \u00e8 stata cancellata dalla pista carrozzabile, che ha permesso per\u00f2 la magnifica rinascita, a quasi 1000 metri, di quel villaggio sperduto. La pista carrozzabile porta ai lavori di captazione dal torrente Pialong che pi\u00f9 in alto riceve l\u2019acqua del Ru Chevr\u00e8re et Montjovet<\/em>, di cui si possono vedere ancora alcune serie di archetti nel tratto abbandonato, a nord oltre il torrente.<\/p>\n\n\n\n

\"\"<\/a>
Resti del Ru Chevr\u00e8re et Montjovet dopo il suo scarico nel torrente Pialong. Foto Faustino Imp\u00e9rial.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Dalla zona della presa d\u2019acqua, se si vuole salire alla miniera bisogna seguire per un tratto il torrente senza sentiero, poi piegare a sinistra avendo come riferimento il ben visibile poggio di Pianfey (1250 m). Un bel sentiero porta infine al gran villaggio di Cugnon (1300 m) da cui, con sentiero o strada sterrata, si sale ad H\u00e9rin (1480 m) e quindi alla miniera (1610 m).<\/p>\n\n\n\n

\"Anche<\/a>
Anche la botticella, pi\u00f9 precoce nella fioritura, adorna a suo modo i nostri roccioni.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"Dai<\/a>
Dai roccioni di serpentinite appare uno scorcio del capoluogo di Montjovet.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"L'attraversamento<\/a>
L’attraversamento di un risalto di serpentinite d\u00e0 modo agli storici costruttori di scandire il passaggio con regolari e perfette scalinature.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"Dopo<\/a>
Dopo il primo traverso le rampe cominciano a farsi pi\u00f9 impegnative.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"Sicuramente<\/a>
Sicuramente i minatori che andavano al lavoro non avevano tempo di ammirare il paesaggio, ma malgrado ci\u00f2 i vari passaggi panoramici sono tutti godibili.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"La<\/a>
La flora annovera anche alcune belle orchidee selvatiche.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"L'ultima<\/a>
L’ultima rampa del sentiero inizia con grandi scalini ed un imponente muretto di sostegno.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"La<\/a>
La cappellina beneaugurante \u00e8 stata inserita all’apice della rampa finale, potendo cos\u00ec sorvegliare il percorso pi\u00f9 pericoloso, soprattutto in tempo di gelo.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"La<\/a>
Mani artistiche hanno scolpito in pietra locale questa replica della Madonna della Scaletta.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"Dopo<\/a>
Dopo la cappellina, il sentiero prosegue ben strutturato fino allo sbocco sulla balconata superiore.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"La<\/a>
La balconata percorsa dal sentiero \u00e8 sostenuta da rocce derivate da magmi iniettati nel fondale dell’antico oceano alpino, poi trasformate ad alta pressione con anfibolo blu (aghetti scuri) ed epidoto (giallino).<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"La<\/a>
La balconata a monte del sentiero \u00e8 terrazzata con muretti impressionanti per le dimensioni dei conci. <\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"Ecco<\/a>
Ecco in dettaglio la glaucofanite (roccia ad anfibolo derivante da magmi basaltici) che costituisce il sostegno della balconata di Gouaz.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"Livello<\/a>
Livello mineralizzato nella glaucofanite della gran barra rocciosa. A vista sono pi\u00f9 o meno riconoscibili titanite, granato, glaucofane ed epidoto.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"Un<\/a>
Un cespo di garofani selvatici si protende nel vuoto dalla bancata rocciosa.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"Fin<\/a>
Fin qui arriv\u00f2 l’occhiuto agrimensore sabaudo. Termine catastale (in basso nella foto) sulla balconata presso Gouaz.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"Garofano<\/a>
Garofano dei certosini nei prati della balconata presso Gouaz<\/em>.<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n
\"Vistose<\/a>
Vistose striature glaciali sulla roccia della balconata presso Gouaz.<\/em><\/figcaption><\/figure>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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