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Dove nasce il Donnas DOC

12 Ottobre 2020

“Rosso rubino” è il colore del vino Nebbiolo DOC di Donnas secondo la sua etichetta. Ma anche molte delle pietre fra cui spuntano le sue vigne sono, per così dire, “a bacca rossa”.

Sui tondi massi di anfibolo blu si adagiano i tralci ed i grappoli, confondendosi con i cristallini rossi del granato.
Rovarey (Donnas). Sui tondi massi di roccia bluastra si adagiano i tralci ed i grappoli, confondendosi con i cristallini rossi del granato. Foto Pierre Thomas.

Infatti nei vigneti a monte del capoluogo scuri blocchi di roccia bluastra ingombrano il terreno in modo inverosimile, saggiamente ordinati in muretti e ripari che riverberano il calore solare. E nella massa bluastra spiccano con frequenza le nostre bacche rosse, che ad un esame da vicino (sezione esagonale…) si rivelano essere cristalli di granato.

Spiccano i cristalli rossi di granato sui ciottoloni che ingombrano le vigne di Rovarey.
Spiccano i cristalli rossi di granato sui ciottoloni che ingombrano le vigne di Rovarey.

Il legame è sempre forte fra la vite ed il suo terreno, per cui un’influenza dei minerali eclogitici (quelli di cui sono costituite le nostre pietre a granato) sulla qualità del vino non è da escludere. Ma come mai i vigneti di Rovarey e del torrente Bellet crescono fra queste nobili pietre a granato, mentre tutt’intorno affiorano rocce diverse? La risposta sta nelle vicende antiche del territorio.

Camminando nei vigneti tra Rovarey e le balze rocciose verso Bard si nota una sovrabbondanza di blocchi di pietra.
Camminando nei vigneti tra Rovarey e le balze rocciose verso Bard si nota una sovrabbondanza di pietre in rialzo sul terreno.
Una spessa base di blocchi scuri di pietra eclogitica assicura un buon riverbero di calore nelle lunghe stagioni fredde.
Una spessa base di blocchi scuri di pietra bluastra assicura un buon riverbero di calore nelle lunghe stagioni fredde.

La vita dei Comuni valdostani non è un lungo fiume tranquillo. Il loro territorio sovente si modella su una serie di travagli geomorfologici postglaciali, e continua ad essere trasformato dalle forze interne ed esterne del Pianeta. Vediamo dunque il caso di Donnas, che nasce da due catastrofi principali.

Due grandi eventi gravitativi ("frane") hanno determinato l'attuale assetto dell'adret di Donnas. L'assestamento profondo interessa tutto il versante, mentre la colata detritica si sovrappone in basso a destra con modesto spessore.
Due grandi eventi gravitativi (“frane”) hanno determinato l’attuale assetto dell’adret di Donnas. L’assestamento profondo interessa tutto il versante, mentre la colata detritica si sovrappone in basso a destra (sinistra nella foto) con modesto spessore.

La prima è una Deformazione Gravitativa Profonda di Versante (DGPV), che interessa tutto il pendio all’adret da Albard a Perloz. Si è verificata dopo la deglaciazione, quindi non prima di 15’000 anni fa, ma prima di qualsiasi testimonianza archeologica riconosciuta. Ha comportato l’abbassamento della massa rocciosa per svariate decine di metri lungo la nicchia di distacco sotto al Mont de Beuby. Nel suo assestamento ha prodotto un intero versante tutto fratturato in blocchi rocciosi a spigolo vivo, affastellati con molti vuoti fra loro, condizione ideale per ricavarci i famosi barmet (ripostigli sotto roccia).

L'assestamento profondo del versante all'adret di Donnas ha prodotto una estesa frammentazione della massa rocciosa in blocchi a spigolo vivo.
L’assestamento profondo del versante all’adret di Donnas ha prodotto una estesa frammentazione della massa rocciosa in blocchi a spigolo vivo.

Gli spazi fra i blocchi rocciosi impediscono qualsiasi reticolo idrografico, e instaurano una circolazione d’aria in profondità, con frequenti sfiati freddi. La distesa sassosa è ora colonizzata dal castagno grazie al consistente apporto meteorico, mentre la fascia basale ospita i vigneti su scenografici terrazzamenti.

I vigneti rivestono il piede della DGPV di Donnas.
I vigneti rivestono il piede della DGPV di Donnas.

La seconda catastrofe è posteriore alla prima perché la ricopre in parte. Si tratta di una grossa colata detritica, detta debris flow dagli addetti ai lavori, costituita di massi e pietre che scivolano giù veloci in una massa imbevuta d’acqua. Così si è formato tutto il conoide su cui sorge il capoluogo di Donnas.

Tra il Mont de Beuby e la cima della Croix Courma affiorano le rocce eclogitiche a granato ed anfibolo blu. La parte occidentale dell’affioramento è interessata dalla frana.

È possibile che il pietrame sia sceso a diverse riprese. Infatti le vigne (parte alta del conoide) sembrano ricoperte da colate di pietre relativamente recenti, mentre nell’abitato (parte bassa) non risultano visibili zone di accumulo, salvo forse le strane “gobbe” della strada medievale (sul tracciato di quella romana). Rimane però la memoria di antiche distruzioni nella parte urbanizzata (in particolare Tréby) e soprattutto rimane la documentazione di cinque frane nelle vigne a partire dal 1831 (la “débâcle du Bellet”) fino al 1868. In conclusione una prima eventuale colata potrebbe risalire ad epoca preromana, mentre sono probabili successivi accumuli dalla tarda antichità ai secoli XVI-XVII (zona abitata) e sono attestati più modesti, ma sempre rovinosi apporti in epoca moderna (vigneti).

La nicchia di distacco delle colate vista dal crestone erboso tra il Mont de Beuby e la Croix Courma.
La nicchia di distacco delle colate vista dal crestone erboso tra il Mont de Beuby e la Croix Courma.

Le colate provengono da un’unica nicchia di distacco, situata fra le quote 1950 e 1800 m a partire dalla cima della Croix Courma, versante sud-ovest. Ancora attualmente sono visibili le strisciate degli ultimi distacchi.

Il materiale percorre il canalone del Bellet per raggiungere l’apice del conoide fra Artada e Planas. Da lì, in tempi passati, la colata si è espansa verso sinistra (est) coprendo la DGPV in località Rovarey. La discesa in massa acquosa dei blocchi detritici sui 1500 metri del canalone ha un’azione di fresa efficacissima, smussando ogni minimo spigolo. In particolare le anfiboliti a granato, assai compatte, si arrotondano senza rompersi eccessivamente.

In questa zona i blocchi di pietra sono arrotondati e non si prestano ad ardite costruzioni.
Nel conoide ricoperto dalla colata, i blocchi di pietra sono arrotondati e non si prestano ad ardite costruzioni.
Le viti sono sostenute da intelaiature di pali in legno e da piantoni in cemento.
Sulla colata detritica le viti sono sostenute da intelaiature di pali in legno e da piantoni in cemento.
Risalendo i vigneti da Rovarey verdo Artada, si giunge al piede della costa rocciosa dove passa il limite fra colata e DGPV. Alla base di questo topioun stanno massi arrotondati di anfibolite a granato, mentre la costruzione si avvale di conci squadrati e lastre di micascisto.
Risalendo i vigneti da Rovarey verso Artada, si giunge al piede della costa rocciosa dove passa il limite fra colata e DGPV. Alla base di questo topioun stanno massi arrotondati di anfibolite a granato provenienti dalla colata, mentre la costruzione si avvale di conci squadrati e lastre di micascisto provenienti dalla DGPV.

I vigneti di Donnas si stendono dunque su entrambi i terreni del versante, ma con modalità differenti.

Il vigneto su dissesto DGPV ha tutto un altro stile rispetto al vigneto su colata detritica. Qui i blocchi squadrati permettono ardite costruzioni e originali sistemazioni in altezza sul ripido.
Il vigneto su dissesto DGPV ha tutto un altro stile rispetto al vigneto su colata detritica. Qui i blocchi squadrati permettono ardite costruzioni e originali sistemazioni in altezza sul ripido pendio.

Lastre e blocchi squadrati di colore marroncino sostengono i terrazzamenti ed i topioun (torrette in pietra a secco) sulla zona DGPV, più acclive, mentre ciottoloni e massi arrotondati accolgono le vigne sul conoide, tra Rovarey e il valloncello del Bellet (verso Bard). Difficile innalzare topioun con le pietre tonde della colata: le viti vengono quindi appoggiate su pali in legno o cemento.

Conservazione del vino Donnas DOC in un barmet sotto le vigne di Rovarey. A poca profondità sotto la colata detritica, il vano si apre nella roccia locale della DGPV che copre l'intero versante.zione dei "barmet" ha impegnato Ilda per parecchio tempo. Questo si trova in un vigneto di Rovarey (Donnas).
Conservazione del vino Donnas DOC in un barmet sotto le vigne di Rovarey. A poca profondità sotto la colata detritica, il vano si apre nella roccia locale della DGPV che copre l’intero versante.

Come già accennato, la roccia che si stacca lassù alla Croix Courma comprende una grossa lente di eclogiti, rocce a minerali di ferro e magnesio che si formano a grandi profondità nella crosta terrestre. Il granato fa parte di questa associazione di minerali, unitamente all’anfibolo blu che rende scura la roccia. Questa lente si trova pizzicata nella cerniera di una piega che deforma i micascisti eclogitici, rocce anch’esse profonde ma ricche piuttosto di quarzo e mica, e quindi più chiare.

Una eclogite (glaucofanite granatifera) che affiora tra il Mont de Beuby e la Croix Courma.
Una eclogite (anfibolite a granato) che affiora tra il Mont de Beuby e la Croix Courma.

Nei dintorni non vi sono altri affioramenti di eclogiti a granato ed anfibolo blu oltre a questo in cima alla Croix Courma. Qualche altro impianto di vigna su suolo eclogitico si trova nel vicino Canavese, in particolare ad Ivozio di Borgofranco. Nel mondo penso non ce ne siano molti altri.

Rovarey (Donnas). Fianco a fianco, due campioni di rocce eclogitiche presenti nella lente della Croix Courma e precipitati a valle: una anfibolite granatifera scura a sinistra, e un micascisto a pirosseno giadeitico (la “giada” verde) a destra.

Qualche indicazione bibliografica

  • Mercalli L., Cat-Berro D. (coord.) (2003) – Atlante climatico della Valle d’Aosta. Società Meteorologica Subalpina, Torino.
  • Cita M.B., Chiesa S., Massiotta P. (2001) – Geologia dei vini italiani – Italia settentrionale. BeMa editrice, Milano.
  • Charles T., Dalle I., Nicco R. (1983) – Donnas. Imprimerie Duc, Aosta.

Tag:
assestamento profondo, barmet, Bellet, colata detritica, Croix Courma, debris flow, DGPV, Donnas, eclogite, geologia del vino, granato, Mont de Beuby, Nebbiolo DOC, nicchia di distacco, vigna, vigneto

Un anno di passeggiate fra le pietre più belle

  • Gennaio : i Barmet di Donnas
  • Febbraio: Il Borgo e il Carnevale
  • Marzo: Geosito Ponte Romano
  • Aprile: Plout, oltre il Santuario
  • Maggio: Ru de Marseiller
  • Giugno: Raty, la montagna si muove
  • Luglio: Sapin, una valle tra due mondi
  • Agosto: strani incontri al Piccolo
  • Settembre: verso il Cervino
  • Ottobre: magnetite di Cogne
  • Novembre: le vigne dei ghiacciai
  • Dicembre: forre e vulcanelli

Altri itinerari

  • Una super-gita geologica: la Roisetta 3324 m
  • Occhio agli inghiottitoi!
  • Antiche battaglie e inghiottitoi
  • Geospettacolo al Parco Mont Avic
  • Manganese! ed esplodono i colori
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