Nel cuore della Valle d’Aosta, fra i classici siti minerari di Bellecombe e Saint-Marcel da una parte, Emarèse, Mont Avic e Mont Mars dall’altra, una bella collezione di minerali e fossili stava tristemente nascosta in locali inagibili… Ora il benemerito Cenacolo Italo Mus che la possiede è riuscito ad ottenere una magnifica sede, ancorché provvisoria, e la maggior parte dei pezzi si trova esposta in teche scintillanti di fronte al panorama delle montagne che li hanno partoriti.
Fra i minerali valdostani trovano posto, con il loro bel cartellino esplicativo, oggetti provenienti dall’area del Monte Bianco (essenzialmente quarzi, ma anche solfuri), Rodingiti (granato, vesuviana, epidoto, clorite…) e minerali di alta pressione anche idrotermali (giadeite, granato, anfibolo blu, violano…) nonché carbonati vari, pirite, oro nativo.
Numerosi sono i pezzi provenienti dall’estero, in particolare tutti quelli acquisiti dopo l’entrata in vigore della normativa che equipara i minerali ai manufatti archeologici e ne vieta la detenzione.
Spiccano, in una teca oscurata, i minerali fluorescenti ai raggi UV.
In totale la collezione conta un migliaio di pezzi, compresi vari esemplari di fossili paleozoici (in particolare trilobiti), mesozoici (sauri ed ammoniti) e cenozoici (invertebrati).
Naturalmente questo primo successo stimola progetti più ambiziosi e soprattutto più definitivi. L’evoluzione inevitabile per le collezioni museologiche va verso un maggiore contenuto culturale che superi il semplice momento estetico. Si tratta di adottare metodologie avanzate di comunicazione che, utilizzando a fondo alcuni pezzi e relazionandoli con oggetti significativi, permettano di evocare il territorio, l’ambiente in cui i minerali evolvono, la storia del Pianeta, la scienza. I pezzi valdostani di cui il museo è ricco si prestano particolarmente per legare il minerale alla roccia, alla montagna, al lavoro ed alla civiltà alpina.
Per il 2015 l’obiettivo è arricchire il museo di due elementi fondamentali. In primo luogo una vetrina, curata dal geologo Luca Ceragioli, che illustra i Minerali dell’Umanità, e cioè rame, ferro ed oro che hanno scandito la storia delle civiltà in tutto il mondo. Vi si racconta con testi, immagini e campioni scelti come si possa scoprire nella montagna e poi estrarre i metalli che a più riprese hanno rivoluzionato la vita dell’uomo. In secondo luogo un breve spazio di parete sarà dedicato a scoprire come si passa dalla roccia opaca al bel cristallo lucente attraverso l’evoluzione alpina delle rocce nate in fondo all’antico oceano Tetide. In questo modo il museo diventerà proponibile per la didattica delle scuole d’Europa ed anche per un vasto pubblico turistico.
Museo Mineralogico e Paleontologico
del Cenacolo Italo Mus
piazza del Mercato 10
11027 Saint-Vincent AO
Ingresso libero
Apertura: sabato e giorni festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19
e-mail: [email protected]
tel. 348 5190517
INTERESSANTE IL MUSEO.CARLA RIGOTTI CAI TORINO VDA TAM TUTELA AMBIENTE MONTANO